mercoledì 19 dicembre 2012

I miei biscotti natalizi



Il Natale non è Natale senza la dolcezza. Per questo vi  voglio proporre la ricetta dei miei biscotti di pasta frolla, molto semplice e facilmente riproponibile da voi con delle  varianti in base ai vostri gusti!!!

Ingredienti per la pasta frolla



300 g di farina 00
150 g di burro a temperatura ambiente e facilmente malleabile
100 g di zucchero
la buccia grattuggiata di un limone (in alternativa una fialetta con l'essenza del limone)
1 uovo
un pizzico di sale
mezza bustina di lievito per dolci.

Procedimento


In una terrina ponete la farina, l'uovo, il lievito, lo zucchero, la scorza del limone grattuggiato (io in questo caso ho utilizzato le fialette), il lievito e un pizzico di sale. Amalgamate bene gli ingredienti e vi si presenterà inizialmente un imposta poco omogeneo.

 
Continuate ad impastare o far andare la planetaria (come nel mio caso) fino a quando l'impasto non risulterà liscio ed omogeneo.
 
 
Prendete i panetto e avvolgetelo nella pellicola trasparente da cucina. Lasciatelo in frigo almeno un'ora in modo da diventare più duro e compatto. Io, per esempio, l'ho preparato la sera prima, e l'indomani ho steso la pasta e preparato i biscotti.
 
Passata l'ora, potete prendere l'impasto e infarinando bene il tavolo e il mattarello potete iniziare a stendere la pasta frolla fino a quando la pasta raggiunge uno spessore di mezzo centimetro. Ora potete sbizzarrirvi con le vostre formine: le mie preferite per questo periodo sono a forma di omino biscottino, calza, albero di natale e stella.
 
Man mano che "tagliate" la pasta con la formina posizionate la pasta frolla in una teglia in cui avete in precedenza posizionato la carta forno.
 
 
Mettete le teglie in forno pre-riscaldato a 180°C per quindici minuti.
 
 


I biscotti risulteranno molto chiari e leggermente dorati nel fondo.

Decorazione

2 albumi
200g di zucchero a velo
un goccio di succo di limone
palline colorate

Se volete dare un tocco in più potete decorarli a vostro piacimento: con classe, marmellate, pasta di zucchero.
Nel mio caso ho scelto una ghiaccia reale.
Ho messo due albumi in una terrina e li ho sbattuti. Poi, piano piano, ho iniziato a incorporare lo zucchero a velo A metà procedimento ho aggiunto un goccio di succo di limone per tenere fermo l'impasto. Ho preferito non creare una glassa troppo corposa altrimenti potete incorporare altri 100g di zucchero a velo.

Una volta stesa la glassa nei biscotti ci ho spolverizzato sopra le palline colorate e i biscotti sono pronti.

 
P.S: sono buonissimi!!! :)

Spero di esservi stata di aiuto o di avervi offerto comunque uno spunto per questi dolcetti natalizi che sono veramente semplicissimi da fare!!!

Buon Natale!!!

Maria Antonietta Azara



lunedì 29 ottobre 2012

Il Diario di bordo di "Una notte nell'isola che c'è"
 
E’ trascorsa solo una settimana da quando la seconda edizione di “Una notte nell’isola che c’è” si è conclusa per quest’anno, e in una sera di ottobre ci ritroviamo davanti ad una tastiera a scrivere i ricordi di questi ultimi mesi perché nonostante i soli sette giorni trascorsi già tutto il tram tra delle presentazioni ci manca. E’ una sensazione vitale, adrenalinica, pazzesca quella che proviamo ogni volta che presentiamo un libro e il relativo autore. “Quando parlate della rassegna vi si illuminano gli occhi, lo sapete?” ci ha detto una volta un noto giornalista, e forse è vero.

Quest’anno le presentazioni sono state cinque e benché gli autori siano completamente diversi per argomentazione, carattere, genere di scrittura, ciò che li accomuna è il fatto di essere persone valenti, oneste ed umanamente parlando eccezionali.

Abbiamo iniziato a Telti il 18 Agosto con la presentazione del libro “Clowntown”  dello scrittore Nick Mur in occasione della Sagra del Mirto, evento che da diciotto anni richiama in paese un numero elevato di turisti e isolani. E’ stata la prima presentazione con cui abbiamo potuto giocare molto scenicamente, il libro lo consentiva d'altronde: palloncini, bambini vestiti da pagliaccetti che anticipano la presentazione, un cartellone come scenografia e dei quadri di artiste locali, quali Eleonora Spanu, Liliana Pinducciu, Laura Sanna e Maura Azzena che con la loro arte hanno arricchito la piazza dando quel tocco in più che all’estetica non basta mai. Spettacolare la lettura a cura di Sonia Umanu che con arte recitativa ha reso ogni parola piena di significato ed emozione. Il libro “Clowntown” è senza commento: chi non l’ha letto è pregato di farlo perché merita.

Dopo lo stacco di un mese abbiamo iniziato la rassegna vera e propria anche se quest’anno il progetto è stato inserito come il primo di una serie di eventi per rilanciare la Biblioteca comunale di Olbia con il famoso scrittore Francesco Abate  e il suo libro “Chiedo scusa”. Il libro parla della sua malattia, una epatite che lo porterà al trapianto, ma mentre il lettore apre il libro nella convinzione di leggere la solita retorica dell’auto compatimento personale rimane stupito dall’ironia e talvolta dalla comicità disarmante con cui un argomento così serio viene trattato in termini di speranza e dimostrando che niente sia impossibile.
Una presentazione forte, sentita, che ha coinvolto molte persone chi curiose, chi partecipi con la malattia: ma il libro parla di speranza e di coraggio ed è questo che è fuoriuscito dalla serata.
Per noi ha esposto l’artista Quirina Ruiu, che oltre ad aver recentemente pubblicato una serie di poesie in gallurese e anche una bravissima pittrice autodidatta.

Il 22 settembre è arrivata poi la seconda presentazione, quella del libro “Passo a quattro mori” dell’esordiente e giovanissima Valentina Usala che ha stupito i presenti. Una gran folla ha ammirato non solo la presentazione, le letture, la musica ma anche le musiche a launeddas del bravissimo suonatore Jhonathan Della Marianna e il suo tamburettista Stefano Tatti per poi passare al ballo sardo del gruppo folk di Escalaplano arrivato da lontano per omaggiare la scrittrice. Una serata dove tradizioni, emozioni e sentimenti per una terra che si ha nel cuore ma che non si può vivere quotidianamente  ha preso il sopravvento, visto che questo è un libro che parla anche di immigrati sardi.

Il 13 Ottobre è stata la volta di Silvia Sanna la scrittrice del famosissimo caso editoriale “Cento giorni sull’isola dei cassintegrati” che è tornata con il suo ultimo libro “Una bomber”. Un libro divertente basato sullo sport maschile per eccellenza che la scrittrice tinge di rosa per raccontare il mondo delle donne a trecentosessanta gradi. Un libro che fa riflettere nonostante l’ironia disarmante della scrittrice che ha colpito tutto il pubblico per la sua semplicità, simpatia e umanità. La serata è trascorsa con una vera e propria chiacchierata dove tra racconti seri e forti della sua esperienza all’Asinara tra gli operai cassintegrati e certi invece più “leggeri” e spensierati su gaffe personali il pubblico ha riso e riflettuto sulla vera possibilità di realizzare i propri sogni.

E’arrivato poi il turno del professore Filippo Pace e il suo romanzo “La ballata della regina senza testa” il 20 Ottobre. Un libro dove sottoforma di fiaba lo scrittore in termini filosofici parla dei mali della società moderna: l’inutilità degli intellettuali, la disfatta del mondo accademico, l’impossibilità di raggiungere i propri sogni. La gioia e la spensieratezza di una regina senza testa, fisicamente e mentalmente, sono forse gli aspetti positivi che caratterizzano gli intellettuali atipici. Una presentazione definita da molti “unica” accompagnata dai quadri e dalle sculture dell’artista Antonio Dettori.

Insomma, anche la seconda edizione di “Una notte nell’isola che c’è” si è conclusa e come in tutto quello che facciamo abbiamo messo il cuore e la nostra passione in ogni parola detta, in ogni riga letta, in ogni canzone scelta e in ogni abbraccio che abbiamo dato e che ci è stato dato, perché come diciamo sempre, al di là dei libri, della nostra passione comune con il nostro pubblico, ciò che ci rende felici è di avere degli “amici” che ci seguono e che ci apprezzano e che cercheremo di non deludere mai.

Seconda stella a destra questo è il cammino … e noi siamo pronte a riprenderlo il cammino: SEMPRE!!!

 
L’isola che c’è

 
Maria Antonietta Azara

Maria Thea Chiodino

martedì 4 settembre 2012

Una notte nell'isola che c'è 2012

              


Cari amici,
la nostra rassegna letteraria "Una notte nell'isola che c'è" riapre i battenti e compie due anni!!! Quest’anno sarà patrocinata dal Comune di Olbia che ha deciso di inserire la rassegna come primo tra gli eventi che andranno a rilanciare la Biblioteca cittadina. Tutti e quattro gli appuntamenti saranno organizzati tra la piazzetta della Biblioteca e la sala principale della struttura dato il suo fascino e bellezza.

La rassegna è costituita da quattro appuntamenti e avrà inizio il 15 settembre 2012.
Due scrittori sono conosciuti al grande pubblico mentre gli altri due sono emergenti ma talentuosi.

La rassegna inizierà il 15 settembre alle ore 20:00 presso la piazzetta della Biblioteca in Corso Umberto I con lo scrittore e giornalista cagliaritano Francesco Abate. Il suo libro “Chiedo scusa” parla della sua malattia, una epatite che lo porterà al trapianto, ma mentre il lettore apre il libro nella convinzione di leggere la solita retorica dell’auto compatimento personale rimane stupito dall’ironia e talvolta dalla comicità disarmante con cui un argomento così serio viene trattato in termini di speranza e dimostrando che niente sia impossibile. Esporrà le opere l'artista Quirina Ruiu.

lunedì 13 agosto 2012

I miei solari dell'estate... 2012

Ve lo avevo detto che prima o poi sarebbero giunti anche i post di "bellezza". Inizio oggi, parlandovi dei miei prodotti preferiti di quest'estate per quanto riguarda i solari.

Sto molto attenta al sole, mi piace andare al mare a fare la lucertola, ma mi rendo ben conto dei danni che purtroppo il sole fa alla pelle. Oltretutto io ho una carnagione molto chiara e la mia pelle è abbastanza sensibile quindi cerco sempre di proteggerla nel miglior modo possibile.
Ecco come.

CREMA SOLARE CORPO: Crema Abbronzante Massima Protezione SPF 50+
Consigliata sempre ma sopratutto in situazioni di sole estremo, questa crema garantisce una sicura protezione dai raggi solari e, e una graduale abbronzatura anche a chi si abbronza difficilmente. Contiene vitamina E, burro di karité e olio di mandorle dolci. E’ perfetta anche per proteggere capillari, macchie, tatuaggi e per prevenire eritemi e macchie solari. Costo 27.00 € circa.

CREMA SOLARE VISO: Crema Aven Spf 50+


Senza parabeni. Certificazione UVA conforme. MOLTO resistente all'acqua. 100% fotostabile.



 Soddisfa tutte le esigenze: efficacia, qualità e affidabilità.
 Contiene l'associazione esclusiva di principi attivi "SunSitive protection", frutto della Ricerca del Gruppo Pierre Fabre:
*Complesso di principi attivi fotoprotettori complementari e sinergici che assicurano un numero minimo di filtri chimici nelle formule.
*Pre-tocoferil, precursore fotostabile della vitamina E, che apporta una protezione cellulare complementare.
*Acqua termale Avène dalle naturali proprietà lenitive ed addolcenti.
Ha una consistenza invisibile e non grassa che ne rende l'applicazione particolarmente piacevole.
Esiste in versione invisibile, colorata, con e senza profumo.
 Tubo dosatore airless: pratico, il dosatore permette di prelevare facilmente la giusta quantità di prodotto da applicare. Costo 20.00 € circa.



mercoledì 1 agosto 2012

I libri digitali: gli e-books

E-book: 1400 libri in pochi grammi


Negli ultimi anni si è sviluppato il mercato dei libri digitali, conosciuti meglio come e-books.
Questi nuovi apparecchi sempre più sofisticati sono stati creati per tutti coloro che leggono molto e che vogliono avere a portata di mano le proprie letture in qualsiasi momento, contenendo in pochi grammi almeno 1400 libri. Se da molti punti di vista questa innovazione è di grande comodità è giusto dire che per molti il "romanticismo" della carta del libro è tutta un'altra cosa. L'odore, il contatto con la carta, il cambiar pagina vedendo che mano a mano ciò che c'è da leggere sta progressivamente diminuendo: sono soddisfazioni.

Ma non dimentichiamo che meno libri cartacei si producono e meno alberi si tagliano per quella finalità, perchè anche se la carta viene riciclata, prima o poi degli alberi verranno comunque abbattuti. E ne vale la pena per un qualcosa che potremmo avere in formato digitale?

 Ne esistono di tanti tipi e di tanti prezzi. Uno dei più conosciuti è sicuramente il Kindle le cui versioni partono da 99 € a 150 €.
C'è il Sony le cui cifre sono intorno ai 130-170 €.
Insomma questo nuovo "must have" ha dei prezzi abbastanza abbordabili se si pensa che la spesa verrà pian piano ammortizzata nel tempo.


                                                                                                      Maria Antonietta

Recensione del libro "Vivere" di Maria Thea Chiodino

    Un libro che segna la differenza tra il sopravvivere e il VIVERE

Quando qualche mese fa aprii il mio blog vi promisi una recensione del libro "Vivere"della mia amica, nonchè collega della rassegna letteraria "Una notte nell'isola che c'è" Maria Thea Chiodino.
E pensare che "galeotto" fu il libro per far iniziare una conoscenza tra me e lei che nel giro di pochi mesi si trasformò in una vera e propria collaborazione per la realizzazione del nostro sogno comune: quello di organizzare e dar vita ad una rassegna culturale.

"Vivere" nasce  in un periodo particolare dell'autrice, un periodo in cui la monotonia e il bisogno di lavorare 14 ore al giorno per poter condurre una vita normale e dignitosa inizia a pesare e inizia a distruggere affetti e passioni fino a quando uno decide di dire basta per riprendersi la propria vita!!!

Lessi il libro tutto d'un fiato: lo iniziai alle 22:00 e lo finii alle 01:00 di notte perchè dovevo sapere come andava a finire.

Bando alle ciance ed iniziamo!!!

Il romanzo si svolge in un'ipotetica città all'indomani di una guerra chimica. Le protagoniste sono due ragazze: Dana ed Eva i cui destini sono incrociati sin dalla nascita!!! Sono simili nella vita difficile che si trovano ad affrontare e sono diverse nel modo che hanno di approcciarsi ad essa!!!
Dana è una energica pony express che effettua le consegne su una bici sgangherata, ha un carattere molto forte e per certi aspetti duro. Cerca con tutta se stessa di non legarsi al passato perchè in questo modo è convinta che sia più facile andare avanti. Respinge con forza qualsiasi contatto e legame con il prossimo impedendosi, inconsciamente, di creare un futuro per se stessa. Maria Thea paragona Dana al viaggiatore che davanti ad un albero caduto sulla propria strada sceglie di scavalcarlo e di proseguire, come diceva Zeno Cosini ne “La Coscienza di Zeno”: “Non indugiare nell'immobilità, agisci”.
Completamente diversa è Eva, che entra nel romanzo con timidezza, a piccoli passi, proprio com'è tipico del suo carattere e del suo personaggio.
Eva è una ragazza chiusa in se stessa, che rimane sola con il suo dolore e i  suoi ricordi, decisa a chiudere il mondo fuori dalla porta di casa, cullandosi la notte con i ricordi del suo passato ed attaccandosi ad essi come se fossero l'unica fonte di sopravvivenza. Eva è il viaggiatore che davanti all'albero caduto sul proprio percorso si ferma, indecisa se aggirarlo o tornare indietro.
Entrambe non rimuovono l'albero caduto, ma vi si approcciano diversamente.
Dana è forte e sola. Eva è nostalgica e isolata.
Vivono in un mondo in cui vivere dopo una mutazione è possibile e dimostrano come si possa sopravvivere con il dolore di una vita perduta e dopo un'amore perduto. Loro trasformano il sopravvivere in vivere e sarà proprio l'elemento che ha distrutto le loro vite, che ovviamente scoprirete con la lettura, a fornire l'arma che permetterà loro di ricominciare, accettando il rapporto e il confronto con gli altri.
Vivere vuol dire:
Uscire fuori dalla routine di tutti i giorni.
Uscire dall'egocentrismo e ricordare che il rapporto con il prossimo  và affrontato, anche con la consapevolezza delle sofferenze che può provocare.
Vivere è assaporare la bellezza della natura, il semplice moto di una nuvola, lo schiudersi di un fiore.

Questo e tanto altro vi aspettano in questo libro: io ve lo consiglio!!!


                                                                                                                Un bacio
                                                                                               Maria Antonietta

giovedì 26 luglio 2012

Riflessioni...

IL MONDO LETTERARIO LO "ASSAPORI" PER PASSIONE: IL LAVORO E’ UN’ALTRA COSA.

La crisi ci sta togliendo tutto: la cultura, la sanità, i servizi, le vacanze, ed ora ci impone di rinunciare al mondo letterario. Quando parlo di "rinunciare" intendo riferirmi al praticare lavorativamente quel genere di ambito che ormai sembra ritornare ad essere d’elitè. Più volte, ascoltando le esperienze di amiche ed amici, sinceramente e profondamente attratti  da quell’ambito lavorativo, ho sentito dire che quello dello scrittore, del giornalista, di un organizzatore di eventi sia un lavoro che la gente ritiene debba essere fatto gratuitamente per il bene della collettività: il lavoro vero e proprio è un’altra cosa perché di opportunità serie nel mondo letterario non ce ne sono più.

Mi chiedo: è davvero così?

Forse si, forse no: certamente non spetta a me puntare il dito e dare sentenza ma cercherò di riportare in qualche modo notizie e pensieri che da un po’ mi fanno riflettere su alcune cose.

Perché, il lavoro di un tecnico, per esempio un commercialista,  un geometra (e io di mestiere faccio quello), vale economicamente di più rispetto a quello di un giornalista, di uno scrittore e talvolta di un insegnante?

Viviamo in un mondo dove è diventato un clichè dire che siamo in mezzo ad ignoranti, che le manifestazioni culturali non vengono più esercitate, ecc. ma poi siamo i primi che al momento opportuno tendiamo a sminuirle.

Penso ai giornalisti, quelli giovani che stanno iniziando, e che si ritrovano (quando fortunati) ad avere 400.00 €  lordi mensili che al giorno di oggi sono ¼ di uno stipendio che servirebbe ad arrivare dignitosamente a fine mese.

Eppure costruire una casa vale di più rispetto a costruire una coscienza, una cultura una presa di posizione che i giovani devono farsi tramite i giornali, il libri, degli eventi culturali: cose che sembrano avere il tempo che trovano ma che costituiscono il loro bagaglio culturale a vita.

Vivo in un mondo in cui i sogni sembrano non potersi realizzare, vivo in un mondo dove gli unici sogni che possiamo sperare di vedere sono quelli che facciamo la notte, nella speranza che almeno quelli ci facciano alzare la mattina con la forza di sopportare una giornata dura: finalizzata al guadagno per qualcosa che forse non ci piace fare ma che ci fa racimolare qualcosina, in questo periodo di crisi.

Dove sta il problema? Perché i sogni non posso diventare realtà? Perché  non possiamo andare al lavoro con il sorriso ed essere orgogliosi  del nostro operato? Un Paese che distrugge i sogni non è un Paese, un Paese dove chi fa informazione e crea la nostra cultura ambisce a 400.00 € non è un Paese.

Peter Pan  diceva: “Se puoi sognarlo puoi farlo”. E io che i giovani o chiunque voglia realizzare il proprio sogno lavorativo ci voglio credere ancora.
 
Maria Antonietta


lunedì 11 giugno 2012

Maria Antonietta ai fornelli #2# ft. fratellone





Avendo il pomeriggio libero io e mio fratello abbiamo deciso di provare una cheescake un pò particolare. Infatti alla classica philadelphia abbiamo deciso di utilizzare della semplicissima panna montata mischiata ad un vasetto di yougurt ai frutti di bosco, ma ovviamente potete scegliere il gusto che più vi aggrada!!! Vediamo gli ingredienti:
  • 300 g di biscotti secchi
  • 5 cucchiai di olio di semi
  • acqua q.b.
  • un vasetto di panna da montare
  • ciliegie q.b.
  • 1 vasetto di yougurt (nel nostro caso ai frutti di bosco)
  • albicocche
Iniziamo a polverizzare i biscotti secchi dentro un mixer (se non avete il mixer potere tranquillamente polverizzarli con un batticarne). Dopo ponete la polvere biscottosa dentro una ciotola capiente dove metterete i 5 cucchiai di olio di semi insieme ad acqua, quanto basta affinchè il composto risulti abbastanza compatto e non tenda a sbriciolare. Mettete il tutto dentro una tortiera che metterete in frigo per una mezzora.


Ora potete dedicarvi tranquillamente alla "crema" fresca che metteremo sopra la base biscottata. Prendete la vostra panna e montatela a neve.


Una volta aver constatato la fermezza della panna, procedete ponendo in essa il vasetto del vostro yougurt preferito nel nostro caso quello ai frutti di bosco.



E iniziate a mescolare il tutto con dei movimenti delicati dal basso verso l'alto per mantenere la fermezza del composto.


Una volta ottenuto il composto ponetelo in frigo e iniziate a tagliare le ciliegie o qualsaisi frutto voi decidiate di mettere dentro la "crema".


Mischiate i frutti tagliati con la "crema" precedentemente creata e mescolate per creare un composto omogeneo sempre dal basso verso l'alto.
Ora togliete la base biscottata dal frigo e versateci sopra il composto di panna, yougurt e ciliegie.


Iniziate a stendere la "crema" con un cucchiaio e poi per creare una superficie più liscia continuate con una spatola. Una volta costituita una superficie liscia e regolare iniziate a decorare la vostra cheesecake con i frutti che più vi piacciono. Noi in questo caso abbiamo utilizzato ciliegie e albicocche.

Spero che questo articolo vi sia stato utile e se provate a farla fatemi sapere!!!

Un bacione

Maria Antonietta :)














domenica 10 giugno 2012

I miei due libri del mese...

Non l'ho specificato nella presentazione ma la mia passione per la lettura ha trovato sboco nella realizzazione di una rassegna letteraria "Una notte nell'Isola che c'è" di cui sono organizzatrice e relatrice insieme ad una giovane scrittrice esordiente, Maria Thea Chiodino (molto presto una mia recensione sul suo libro "Vivere").
Questa rassegna letteraria che noi adoriamo con tutte noi stesse, ci fa trascorrere molto tempo durante tutto l'anno, a leggere libri di autori più o meno conosciuti, giovani e meno giovani, al fine poi di decidere quali invitare alle nostre presentazioni. Al momento non posso ancora farvi i nomi degli scrittori della rassegna 2012, ma posso dirvi quali sono i libri che leggerò in questo mese e che consiglio anche a voi.

  • "Nel tempo di mezzo " di Marcello Fois, candidato al Premio Strega e al Campiello.

 Vincenzo Chironi - sardo friulano, per molti anni figlio di nessuno - è un uomo che non dovrebbe neppure esistere, quando torna in una terra che pare esistere da sempre. Lì ricomincia a vivere, diventa se stesso, s'innamora dell'unica donna a lui proibita. Finché il tempo e gli eventi non incrineranno le vite di tutti, senza crudeltà, con precisione.
E mentre la Storia rotola dal tempo di mezzo a un tempo nuovo, mentre gli amori coniugali nascono e poi muoiono piano, senza far rumore, altre storie sono destinate a non finire, a buttare germogli chissà dove. A gettarsi, spiazzandoci, nel futuro.
 


  • "Olivia - La lista dei sogni possibili" di Paola Calvetti .

Inaspettati. Così sono tutti i doni degni di questo nome.
E del tutto inaspettato è l’inizio di questa storia con gli sguardi di due bambini che si sfiorano da lontano, troppo impegnati a fare i conti con il dolore degli adulti per potersi incontrare davvero. E che prosegue anni dopo, quando, a pochi giorni dal Natale, Olivia viene licenziata. O meglio: non viene licenziata perché, come molte sue coetanee, non è mai stata assunta; semplicemente, da precaria, perde il posto di lavoro e si ritrova più precaria e fragile di prima. Così, con la sola compagnia dello scatolone che ha dovuto portare via dall’ufficio, di una buona dose di malinconia e degli insostituibili stratagemmi che la nonna le ha insegnato per affrontare le difficoltà, Olivia si avvia per le strade della sua città. Trovato un riparo temporaneo ma insospettabilmente accogliente in un dimesso bar-tabacchi, scorre il suo curriculum pensando a tutto ciò che quelle pagine, nella loro pragmatica freddezza, tralasciano: gli incontri che l’hanno segnata, gli amori veri e quelli che credeva lo fossero, le persone che non ha fatto in tempo ad abbracciare. E le passioni, i sogni, i fallimenti, la forza dei desideri. In quel bar tabacchi, che con il passare delle ore si popola di personaggi buffi, matti, generosi e pedanti, sull’animo e sui pensieri di Olivia veglia la nonna mai scomparsa davvero dalla sua vita, capace di leggere i segnali segreti della felicità nelle scie di un aereo o nel verso di una poesia, di affidare alla nipote un piccolo appartamento “di salvataggio” e di averle regalato una Polaroid per strappare al tempo gli istanti più belli, complici ideali dell’inarrestabile e salvifica fantasia di Olivia. Tra le mura ospitali di quella provvisoria zattera di salvataggio e nonostante l’esordio di una giornata iniziata nel peggiore dei modi, Olivia sa che le cose migliori le succedono sempre quando ci rinuncia.
Nelle stesse ore, come in un film a montaggio alternato che costruisce un mosaico di coincidenze, irrompono tra le righe i passi di Diego. Anche per lui è un giorno speciale, forse l’alba di un nuovo inizio, che saprà offrire una tregua all’innominabile ferita che ha segnato la sua infanzia. Olivia e Diego non sanno di essersi sfiorati per tutta la vita e non ricordano nemmeno quello sguardo antico che ha reso le loro anime così solitarie e tanto simili. Fra loro vibrano le onde invisibili della serendipità, quella sensazione di euforia che si prova quando si scopre una cosa non cercata mentre se ne sta cercando un’altra. E se è vero che il destino segue regole invisibili, in quelle ore forse, il loro, di destino si sta organizzando in una bizzarra successione di eventi guidata dalla casualità.
Con un romanzo popolato di personaggi intensi e vitali, che racconta con delicatezza le fragilità più estreme – quelle dell’anima, dell’età, del lavoro e della sua mancanza – Paola Calvetti intona le note dolci e coraggiose di chi, anche quando piovono guai, sa scrutare nel cielo cercando uno squarcio di sereno pronto ad aprirsi.
Ci tengo a precisare che questa non è una recensione, bensì un consiglio. Appena li leggerò vi farò una descrizione accurata e sincera!!!
Voi avete già letto uno di questi libri?
Un bacio
Maria Antonietta :)
       
 

sabato 9 giugno 2012

Maria Antonietta ai fornelli # 1 #




Vi avevo detto che amo cucinare, ed è per questo che dedico il mio secondo articolo del blog proprio a quest'argomento.
Oggi vi parlerò di come ho realizzato le pagnotte che vedete in foto!!! L'impasto è molto semplice, ed è quello che realizzo quando voglio fare la pizza fatta in casa!!!
E' la prima volta che lo utilizzo per fare delle pagnotte ma ero talmente curiosa di vedere come usciva il pane che mi sono buttata nell'impresa!!! Vediamo tutti gli ingredienti che vi occorrono:

Ingredienti per 4  pagnotte o pizze  del diametro di 30 cm ciascuna
  • Farina 00 - 1 Kg più quella per stendere
  • 600 ml di acqua
  • 50 g di lievito di birra
  • 20 g di sale
  • 6 cucchiai di olio
  • 2 cucchiaini rasi di zucchero
Disponete la farina a fontana su di una spianatoia (o in una capiente bacinella) e formate un buco al centro. Prendete una ciotolina di vetro, versateci un bicchiere d'acqua tiepida, sbriciolatevi dentro i due cubetti di lievito di birra (o il lievito disidratato) e lo zucchero. Mescolate fino a fare sciogliere bene il tutto e inserite al centro della farina il composto d'acqua e lievito.

Ora, a parte, sciogliete 20 gr di sale in un altro bicchiere d'acqua tiepida; aggiungete l'olio e inseriteli nella farina.
Tenete vicino a voi un po’ di farina e la restante acqua tiepida, che integrerete nell’impasto mano a mano, fino a raggiungere la consistenza desiderata, che deve essere morbida ed elastica (a seconda della farina usata, potrebbe servirvi un po’ d'acqua in più o in meno).


Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido ma consistente, con il quale formerete una palla che andrete ad adagiare in una capiente ciotola (ricordatevi che l’impasto raddoppierà il suo volume), adeguatamente spolverizzata di farina sul fondo.

Coprite la ciotola con un canovaccio pulito e riponetela in un luogo tiepido e lontano da correnti d’aria, come il forno spento di casa vostra.

Attendete che l‘impasto abbia raddoppiato il proprio volume (ci vorrà 1 ora - 1 ora e 1/2 ) e poi procedete alla stesura della pasta per la pizza o per fare delle morbidissime pagnotte come nel mio caso.

Fatemi sapere se ci provate e com'è il risultato!!!


Maria Antonietta




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