sabato 21 dicembre 2013

Un Natale Chic

 
Cari amici,
il Natale è la festa per antonomasia più attesa dell'anno. Occasione speciale da condividere con le persone care.
Ecco perchè ho deciso di darvi qualche consiglio su come apparecchiare la tavola e mostrarvi alcune idee per decorare il banchetto del giorno di festa.
Spero di potervi sare qualche spunto! 

La tavola
Vestire la tavola natalizia richiede un tocco magico, raffinatezza e tanta passione. La tavola di Natale deve essere sobria, elegante e ricercata. La padrona di casa potrà pensare a una tovaglia bianca, verde, beige o rossa con tovaglioli in cordinato, piatti di porcellana bordati, bicchieri di cristallo della stessa linea e posate d'argento.

 
 
 
Dettagli di stile: il centrotavola, vista l'occasione speciale, potrà essere decorato di bacche, agrifoglio, rose, rami di abete, nastri, alzine e candele di varie misure.
Deve sempre avere una forma circolare e non deve superare i 25-30 cm di altezza in modo da consentire ai commensali di potersi guardare negli occhi e conversare senza alcuno ostacolo visivo.
Chi desidera una nota raffinata può anche inserire dei candelieri o dei candelabri d'argento.  
 
I segnaposti
Assegnare il posto è il compito della padrona di casa. Nel corso degli ultimi anni l'uso del segnaposto è diventato elemento quasi indispensabile. Si può scegliere tra diverse tipologie di segnaposto: si può scegliere di creare o farsi creare da un fioraio di fiducia delle piccole composizioni floreali da porre sopra la tavola per identificare ciascun commensale.
Io, personalmente, amo accostare ai segnaposti bigliettini con il nome di ciascun invitato, in modo che possano liberamente occupare posto senza che io nel momento lo debba assegnare loro.
 
La disposizione dei posti a tavola
A capo tavola siedono i padroni di casa, alla loro destra, rispettivamente, l'inviatatoa e l'invitato di maggior riguardo. E' buona regola rispettare l'alternanza uomo e disporre gli ospiti in base agli interessi e alle personalità più affini. Ciò consente di amalgamare bene i commensali per la riuscita di una cena.
 
Il menù di Natale classico
Antipasto: cappesante con arancia e sherry, blinis con salmone affumicato e creme fraiche.
 
Primo piatto: ravioli di carne o agnolotti, crespelle al prosciutto e funghi, vellutata di verdure.
 
Secondo piatto: Pietanze a base di pesce.
 
Dolce tradizionale: panettone o pandoro con crema alla vaniglia o al cioccolato.
 
Frutta secca, mandarini, melograno, arance.
 
 
 
 

venerdì 20 dicembre 2013

Torta di mele delle nonna
 
 
        Ingredienti:

· 200g di farina
· 200 g di zucchero
· Il succo e la scorza grattugiata di un limone
· 1 bustina di lievito
· Vaniglia
· 200 ml di latte
· 2 uova
· 100 g di burro
· 500 g di mele

Sbucciate le mele, privatele del nocciolo e tagliatele a fettine di circa 3 mm di spessore. Cospargete sulle fette la scorza grattugiata e il succo di un limone e mettete da parte.

In un’altra terrina mettete le uova e lo zucchero e sbattete il composto fino a quando quest’ultimo non si sarà sciolto. Aggiungete poi il burro liquido, il latte, la vaniglia, il lievito e la farina precedentemente setacciata e lavorate l’impasto fino ad ottenere la giusta consistenza.

Imburrate e infarinate la teglia e versatevi l’impasto. Muovetela leggermente per livellare la superficie e iniziate a disporvi le fettine di mela a vostro gusto!

 
Lasciate cuocere per 50 minuti a 180° e una volta fatta raffreddare, cospargete la superficie della torta con dello zucchero a velo!

Maria Antonietta Azara

 

sabato 19 ottobre 2013

Intervista alla scrittrice Annalisa Seveso,
autrice del romanzo "Sotto la pelle".
 
 

 
Cari lettori, eccoci alla seconda puntata della rubrica "L'intervista agli autori".
Oggi ho il piacere di parlare con una scrittrice conosciuta mediate un'amica in comune: Maria Thea. Il suo quarto romanzo "Sotto la pelle", edito dalla Demian Editore a Giugno, è entrato a far parte della rassegna letteraria "Una notte nell'isola che c'è" 2013.
 
#Per leggere la recensione del romanzo clicca qui.
 
 
Ciao Annalisa, e benvenuta nella mia rubrica "L'intervista agli autori".

1) Che donna e scrittrice sei? Come ti descriveresti ai miei lettori?
Io sono una persona molto semplice, una moglie, una mamma e anche una persona che ama da sempre la lettura e la scrittura. Non saprei bene come descrivermi, forse sono semplicemente una come tante che cerca di non rinunciare al proprio sogno e si sforza perché possa realizzarsi. A volte vorrei avere la bacchetta magica e bibidi bobidi booo: eccomi pubblicare un libro con Mondadori! Mi deprimo davanti ai rifiuti, ma sono testarda e, nonostante le delusioni, non smetterò mai di tentare.

2) Com'è nato il tuo amore per la scrittura?
Il mio amore per la lettura e la scrittura è nato grazie e una grandissima professoressa che avevo alle scuole medie, che si chiama Pasqualina e con la quale sono ancora in contatto. Lei è stata la prima persona che si è resa conto che le mie difficoltà nel leggere erano legate a una leggera forma di dislessia e lo sapeva perché anche suo fratello ne soffriva in quegli anni dove se leggevi con difficoltà per tutti eri solo pigra e svogliata. Lei mi ha aiutata a superare un momento no, mi ha consigliato libri meravigliosi, mi ha insegnato come non perdere il filo del discorso mentre scrivevo e soprattutto mi ha detto chiaramente che tutto può essere realizzato grazie all’impegno. Una volta che ho avuto più fiducia in me stessa ho iniziato a scrivere piccoli racconti e li inviavo ai giornaletti degli anni ’80 come Pupa, Cioè ecc… Si trattava di racconti brevi e qualche volta sono anche stata pubblicata. Da quel momento non sono più riuscita a fermarmi.

3) "Sotto la pelle" è il tuo quarto romanzo. Come nasce l'idea per questo libro?
"Sotto la pelle" è nato una sera per caso. Una di quelle sere invernali dove non c’era nulla in televisione e facendo zapping mi sono imbattuta in Via col vento. Guardavo la storia con poca attenzione, forse perché credo sia uno di quei film che bene o male conosciamo tutti a memoria e mentre vedevo scorrere le immagine e pensavo a quando fosse antipatica Rossella in alcuni passaggi della storia mi sono chiesta: -Se l’avessi scritto tu, come sarebbe stato? - Beh, la risposta è stata che avrei fatto tutto alla rovescia, tutto diversamente e così ho iniziato a buttare giù qualche riga, a delineare i personaggi e alla fine mi sono ritrovata con un romanzo che raccontava a modo mio questo periodo storico così particolare e affascinante.

4) La copertina è molto particolare e carica di significato! Vuoi descrivercela?
La copertina è stata realizzata da una mia cara amica di nome Sabina Botti che è una bravissima pittrice. Le ho raccontato la trama del mio romanzo e ha pensato a questa immagine di donna, con delle foglie al posto dei capelli che indicano il suo attaccamento alla terra in cui è nata. Il suo viso guarda verso destra come a voler dare un’ultima occhiata al suo passato per non dimenticare cosa l’ha resa la donna che è diventata, mentre il corpo è rivolto a destra perché il futuro non la spaventa e ha voglia di andargli incontro.

5) Un romanzo ambientato nella guerra di secessione americana, nordisti e sudisti, Lincoln. Quanta ricerca è occorsa per integrare perfettamente le vicende umane con quelle storiche?
La ricerca storica è stata forse una delle cose (lo so’ sono pazza) divertenti. Io amo da sempre la storia, ma ovviamente decidere di ambientare un romanzo in un determinato periodo così diverso dal nostro mi ha portata ad approfondire ciò che conoscevo. Sono andata in cantina a riesumare i miei vecchi libri delle superiori perché mi piace assaporare il gusto della carta tra le mani, ma non è stato sufficiente e così sono ricorsa a internet, e ad immagini dell’epoca per vedere la moda, gli accessori, gli arredamenti e tutto quello che mi poteva servire per dare veridicità alla narrazione.

6) Alicia, la classica adolescente ricca e viziata che si ritrova a fare i conti con la difficile realtà! Come è nato questo perdonaggio?
In realtà questo personaggio è nato in maniera molto semplice e spontanea. Ho immaginato questa ragazzina che giocava ai bordi del torrente durante un pomeriggio d’estate. Me la sono immaginata fisicamente come una bella ragazza con lunghi capelli scuri e la carnagione candida. Ho immaginato una ragazza di buona famiglia, che non si era mai sentita dire di "no", ma che nonostante il carattere pepato, da ridimensionare, fosse fondamentalmente buona d’animo e per questo propensa al cambiamento. Così è stata plasmata a seconda delle mie esigenze letterarie.

7) Com'è nato il personaggio della matrigna cattiva Natalie?
 Natalie è un personaggio cattivo, ma anche buffo e grottesco perché, nonostante le sue macchinazioni, alla fine il male non può vincere, o per lo mento non in modo così spudorato. Natalie nasce perché tutti noi abbiamo dentro una piccola parte di cattiveria che generalmente tendiamo a mettere a tacere. Lei mi è servita non solo per rendere il romanzo più accattivante, ma anche per esorcizzare quella non propriamente pura che penso di avere dentro di me e devo dire che scrivere di Natalie Miller mi ha molto divertita. Adesso che ho avuto modo di guardare in faccia alcuni miei difetti e di gioire nel rendermi conto che altri, invece, non mi appartengono, mi sento decisamente meglio.

8) Quello che mi ha stupito nella caratterizzazione dei personaggi è che, benchè inizialmente si configurino i "buoni" e "cattivi", alla fine anche i "cattivi" dimostrano di avere delle buone ragioni per essere tali. Credi che sia così anche nella vita?
Forse sono un’illusa, ma sono convinta che nessuno nasca cattivo. Sono la vita e le esperienze che si fanno durante il percorso a renderci persone più propense verso il bene o verso il male: ecco perché Natalie non poteva essere la megera punto e basta!!! In quel caso sarebbe stato un personaggio bidimensionale e poco veritiero. Io l’ho resa cattiva perché le numerose esperienze negative l’hanno portata a voler difendere se stessa dal mondo.

9) Tre motivi essenziali per i quali coloro che leggeranno quest'intervista dovrebbero comprare il tuo romanzo!
 Prima di tutto la curiosità di leggere un romanzo particolare che per la prima volta parla della guerra di secessione da un punto di vista nordista. Secondariamente perché penso sia giusto darmi una possibilità per poter entrare nel cuore delle persone. Terzo semplicemente perché vorrei regalare un po’ di me e dei miei sogni a chiunque avrà la voglia e la bontà di dedicarmi un po’ di tempo.

10) C'è una prossima uscita? E se si, qualche anticipazione?
C’è un libro già finito e corretto che si intitola "L’ora del lupo", con il quale intendo partecipare a un concorso letterario, ma in vista per il momento non c’è nessuna pubblicazione.
Grazie mille per questa magnifica opportunità che mi stai dando e vorrei mandare un abbraccio a tutti.
Annalisa.


Ringrazio di cuore Annalisa per la grande disponibilità e onestà intellettuale con la quale ha deciso di rispondere alle mie domande! Spero che l'intervista vi sia piaciuta (se si, condividetela su i vostri social network preferiti)! A presto con una nuova intervista e un nuovo autore!

Maria Antonietta Azara

giovedì 12 settembre 2013

Casa editrice emergente e molto valida... "Cultura e dintorni editore"



Carissimi amici,
voglio proporvi una lettera inviataci dal Signor Luca Carbonara, della casa editrice Cultura e dintorni, come lettera di  accompagnamento e saluti alla presentazione del romanzo "C'era una volta la Rivoluzione" di Filippo Pace!

Pubblico la lettera, con il beneplacito dell'editore, per pubblicizzare questa casa editrice romana che merita di essere presa in considerazione qualora decidiate di pubblicare qualche vostra opera letteraria!
Nella lettera trovate i contatti e il sito web dell'editore!

Maria Antonietta Azara




                                                     Roma, 25/08/2013

                         Presentazione di
“C’era una volta la Rivoluzione”di Filippo Pace
Rivolgo innanzitutto un sentito saluto di benvenuto a tutti i presenti, all’autore e agli organizzatori dell’evento che ringrazio in modo particolare per il loro impegno e l’abnegazione che profondono nel promuovere la Cultura anche attraverso la presentazione di libri. Nella definizione di “Isola che c’è” c’è appunto tutta la loro carica ideale che condivido e che si sostanzia anche oggi in questo nuovo appuntamento. Da editore della casa editrice “Cultura e dintorni” tengo in primo luogo a sottolineare il valore letterario del testo: la qualità della forma e la cifra linguistica (segnalo in particolare la raffinatezza del linguaggio limpido nella sua apparente semplicità ed immediatezza, doti richieste dall’economia del testo), in secondo luogo sono interessanti gli spunti di riflessione a cui si presta l’opera attraverso il suo contenuto sempre sostenuto dal ritmo avvincente e incalzante delle azioni: il Tempo, che scorre implacabile su un doppio binario; l’amicizia nata nell’infanzia dei protagonisti e sottoposta alla prova del Tempo;  la Rivoluzione (o le Rivoluzioni), come ideale e come concetto con i quali confrontarsi, oggi come ieri. Tutto questo per dire che è stato un privilegio e un onore aver dato alle stampe questo libro. Il giovane autore Filippo Pace (docente di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico di Olbia) merita allora una particolare attenzione da parte dei lettori (lo stesso titolo risulta essere particolarmente evocativo).
Il genere prescelto, inoltre, il giallo-noir, richiede a chi lo tratta una notevole esperienza ma l’opera del giovane Filippo Pace è già una prova d’autore maturo essendo le trame avvincenti e di sicuro impatto emotivo con interessanti e originali risvolti psicologici e colpi di scena che non possono non spiazzare anche i lettori più smaliziati. Lascio dunque la parola ai relatori e all’autore ma prima di questo tengo ancora a sottolineare quello che deve essere sempre il dovere di un editore: la continua ricerca da un lato della qualità letteraria di un testo (dal contenuto alla forma), dall’altro dell’imprescindibile dialogo (sempre fertile e ricco) con l’autore. Insieme, autore ed editore, possono condividere e compiere un percorso che, è auspicabile, può protrarsi nel tempo in un mutuo dialogo arricchente per entrambi nel senso della realizzazione di una produzione che caratterizzi l’identità stessa della casa editrice nella quale, a sua volta, possa identificarsi l’autore.

Invito infine tutti i presenti a leggere i libri editi da “Cultura e dintorni”: dai romanzi, ai racconti, ai saggi, alle sillogi poetiche. Informazioni sulla produzione della casa editrice sono disponibili sul sito www.culturaedintorni.it. È anche possibile diventare “Lettori forti” di Cultura e dintorni ricevendo così tutti i libri editi dalla stessa casa editrice nell’arco di un anno (generalmente circa una decina, laddove le statistiche ufficiali definiscono “Lettori forti” coloro che leggono tre libri all’anno). Per informazioni e adesioni potete scrivere a: redazione@culturaedintorni.it.

Vi ricordo che la casa editrice edita anche il periodico bimestrale “Cultura e dintorni” (omonimo alla casa editrice), luogo non solo virtuale dedicato alla Cultura e all’Arte in tutte le loro forme ed espressioni. L’autore Filippo Pace è un autorevole esponente del Comitato Scientifico di “Cultura e dintorni” ed è il curatore della rubrica “La letteratura come ricerca di senso”. Nell’ultimo numero, uscito poco più di un mese fa, c’è in apertura l’intervista a Erri De Luca. La rivista è disponibile nelle librerie Feltrinelli ed è anche ordinabile tramite il sito www.ibs.it digitando per intero: Cultura e dintorni. Periodico bimestrale di informazione culturale volume 8-9.

Ringraziando ancora tutti per la gentile partecipazione invio a tutti i presenti i miei più sinceri saluti augurando una buona presentazione e una sana lettura di “Cera una volta la Rivoluzione” di Filippo Pace.

 

                                                                                                                        Luca Carbonara

                                                                                                              Cultura e dintorni Editore

martedì 3 settembre 2013

Ciambella allo yougurt buona, semplice e leggera (senza burro)...

                            Ciambella allo yougurt
                                    (senza burro)
                                   




 Ingredienti:
  • 300 g di farina 00;
  • La scorza grattuggiata di 1 limone;
  • 1  bustina di lievito;
  • 1 Yogurt magro;
  • Mezzo bicchiere di olio exstravergine d'oliva;
  • Latte q.b;
  • 150 g di zucchero;
  • 2 uova.
Ingredienti per 4 persone


Accendete il forno, modalità statica, a 200° prima di iniziare con l'impasto.

In un recipiente abbastanza capiente ponete le due uova, i 150 g di zucchero, la scorza grattuggiata del limone e iniziate a sbattere il composto.

Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati aggiungete l'olio, il lievito e pian piano la farina, precedentemente setacciata, affinchè non crei grumi.

Quando il composto diventa asciutto e difficile da amalgamare aggiungete lo yougurt e pian piano il latte necessario per creare una consistenza cremosa ma ben compatta.

Imburrate una teglia di forma circolare (diametro 20 cm) con buco centrale e versatevi l'impasto.Riponete il tutto in forno a 200° per i primi 20 minuti e a 180° per gli ultimi 10 minuti!

Una volta sfornata, lasciate raffreddare e cospargete l'intera superficie di abbondante zucchero a velo!

Maria Antonietta Azara





domenica 18 agosto 2013

                                Recensione del romanzo
     "Francesca, eroina per amore nella Gallura degli stazzi"
                                       di Quirina Ruiu

L'amore per la sua terra, le sue tradizioni, i suoi valori, la sua selvaggia e incontaminata bellezza, spingono l'autrice a raccontarla traendo spunto da una storia vera: l'amore contrastato della nonna materna Francesca, vissuta a cavallo tra l'800 e il '900.

Chi è l'autrice? Quirina Ruiu è nata a Telti il 3 Marzo 1951. E' amante delle discipline artistiche che ha coltivato  come autodidatta nella pittura (che ha curato la copertina e gli altri ritratti presenti nel romanzo) e successivamente nella poesia.
Ha pubblicato nel 2012 la raccolta di poesie "Candu la 'ita faci rima con l'amori" ("Quando la vita fa rima con l'amore" nd) e ha vinto diversi concorsi letterari, tra cui "Giulio Cossu" nel 2012/2013 nella sezione "prosa gallurese" e "Agghju".

#Link account facebook dell'autrice: https://www.facebook.com/messages/#!/quira.ruiz

Il romanzo. Il romanzo è ambientato nella Gallura di fine ‘800, primo ‘900 , e sin dalle prime frasi è percettibile l’amore che l’autrice nutre nei confronti della propria terra, dei costumi, degli odori e dei sapori. Ma primo fra tutti, l’amore che emerge, è quello per la famiglia. Il romanzo è tratto da una storia vera, quella della nonna materna di Quirina, Francesca per l’appunto, che visse con il suo futuro sposo un amore contrastato dal padre della ragazza, che per lei sperava in un uomo colto e di lettere: sperava in un intellettuale cittadino.
Come spesso accade, non sempre le aspettative dei genitori vengono a riscontrasi nei figli, e questo è il caso di Francesca che si innamora di Pietro, ricco possidente di terre, oltre che uomo gentile e garbato, che portava avanti gli affari di famiglia, essendo orfano di padre sin da piccolino.
I due si incontrano quando Francesca, poco meno che ventenne, si reca a casa della zia, Domenica, che aveva invitato diversi amici della cussogghja e così i due si piaceranno e inizieranno a sentirsi di nascosto.
Quello che viene narrato all’interno del romanzo è un amore puro, di altri tempi, quello dove non esiste la distinzione tra “coinvolgimento mentale” e “coinvolgimento fisico” di cui sentiamo parlare ora, ma è AMORE e basta, dove tutto ambisce ad una sola cosa: la voglia di passare insieme il resto della vita. Il padre di Francesca non approverà il fidanzamento tra i due e farà di tutto per separarli. In molti casi i due avrebbero potuto lasciarsi, dimenticarsi l’uno dell’altra, ma preferiranno lottare pur di sperare in un futuro insieme.

Pietro verrà incarcerato a tradimento, verrà fatto scappare e sarà costretto a nascondersi come i briganti nelle conche del Limbara per sfuggire alla cattura. Mentre Francesca, pura ma innamorata, gli porterà da mangiare e proprio andando ad incoraggiarlo in quella solitudine invernale soccorrerà un malcapitato in un burrone e da quel momento in poi le vicissitudini si evolveranno in bene per i due innamorati. Un “caso della provvidenza” come lo avrebbe definito il Manzoni, anche perché, la storia, forse per l’amore contrastato, ricorda in alcuni tratti “I promessi sposi”. Gli ingredienti ci sono tutti: due giovani che si amano, l’intromissione da parte di terzi per contrastare la loro unione, il tentativo di fuga, l’intercessione della Chiesa rappresentata da Vescovo e infine, il tanto sognato matrimonio, che porta alla formazione di una vera e propria famiglia.

Ma come ho detto prima, Quirina, si è ispirata ad una storia vera, e a differenza di quella del Manzoni che finisce con un “e vissero felici e contenti”, quella di Quirina vi lascerà con l’amaro in bocca, perché non sempre la vita prende la direzione da noi voluta o talvolta anche meritata.
Eistain diceva che “Soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere” e la protagonista di questo romanzo ci dimostra di vivere per se stessa e anche per gli altri con grande dedizione. Credo che Quirina, scegliendo il titolo, abbia voluto sottolineare quel “eroina”  perché Francesca incarna tutte le donne del passato e del presente “le tante eroine” che amano incondizionatamente la vita, la famiglia, il marito, i figli e il prossimo. Quirina con semplicità e poesia ha raccontato una storia, che in alcuni punti assomiglierà alla storia di qualche vostro antenato, e che per questo appartiene in modo assoluto a tutti noi e quindi a tutta la comunità!

Maria Antonietta Azara

venerdì 9 agosto 2013

   Rassegna letteraria "Una notte nell'Isola Che C'è" ...2013

10 Agosto 2013 ore 19:30 presso l'Hotel Piccolo Pevero***. L'Isola Che C'è presenta il romanzo "Sotto la pelle" di Annalisa Seveso.


 

 
 
17 Agosto 2013 ore 20:00 presso la piazza della Chiesa in Telti. L'Isola Che C'è presenta il romanzo "Francesca, eroina per amore nella Gallura degli stazzi" di Quirina Ruiu.

 
 
24 Agosto 2013 ore 19:30 presso il Ristorante L'Ancora in Cannigione. L'Isola Che C'è presenta il romanzo "Sotto la pelle" di Annalisa Seveso.



http://www.lancoraristorante.it/
 
 
25 Agosto 2013 ore 19:30 presso l'Hotel Monti di Mola ****. L'Isola Che C'è presenta il romanzo "Sotto la pelle" di Annalisa Seveso.

http://www.montidimola.it/
 
 
31 Agosto 2013 ore 19:30 presso l'Hotel Lu Nibaru****. L'Isola Che C'è presenta il romanzo "C'era una volta la Rivoluzione"  di Filippo Pace.

http://www.hotelnibaru.it/
 
 
1 Settembre 2013 ore 19:30 presso Pelican Cafè (Loc. Sottovento). L'Isola Che C'è presenta il romanzo "Francesca, eroina per amore nella Gallura degli stazzi" di Quirina
 
8 Settembre 2013 ore 21:30 presso la Piazza di San Pantaleo. L'Isola Che C'è presenta il romanzo "C'era una volta la Rivoluzione" di Filippo Pace.

 

mercoledì 7 agosto 2013

Le ragioni di una scelta... Porto Cervo anzichè Olbia

Cari amici e sostenitori dell'Isola Che C'è,
abbiamo pensato molto prima di scrivere queste righe, cercando di capire se fosse  giusto scriverle o meno per evitare di alimentare polemiche!!!
Credo che per una questione di correttezza nei vostri confronti che ci chiedete il perchè la rassegna non si faccia a Olbia, sia giusto mettervi al corrente di quello che è successo, affinchè sappiate come si sono sono svolti i fatti.

 La rassegna ad Olbia non si fa, perchè semplicemente non ci hanno dato l'incarico di farla.
Noi abbiamo presentato domanda tra Gennaio e Febbraio, ma se prima ci era stato detto che avrebbero fatto di tutto per farla, poi hanno sfuggito le nostre telefonate. Mesi e mesi di chiamate a cui non rispondeva nessuno, mesi e mesi a domandarci se era il caso di lavorare e di prenotare gli autori, prima di avere conferma ufficiale da parte dell'assessorato alla cultura!
Ai primi di Luglio ci è stato detto (per caso) che la Biblioteca avrebbe iniziato con una nuova rassegna loro ,organizzata da altre persone, chiedendoci anche di partecipare allegramente.
Quello che ci dispiace tutt'ora è la mancanza di rispetto che l'Assessore alla Cultura ha avuto nei nostri riguardi!!!
Abbiamo organizzato a Olbia per due anni le rassegne e poi non ti permetti neanche di avvisarci se la nostra rassegna non si farà?
Che bisogno c'è di scappare? Noi non abbiamo mai costretto nessuno e ognuno è LIBERO di scegliere chi vuole a parlare di libri, ma credo che dopo anni di lavoro insieme sia anche giusto essere onesti e chiari e dire direttamente "Quest'anno la rassegna verrà organizzata da altri"! L'avremmo preferito!

Credeteci se vi diciamo che abbiamo dovuto mandare all'aria una rassegna ricca di autori  per mancanza di budget, ma oltre a fare una pessima figura, essendo costrette a rittrattare la parola data, ci siamo ritrovate a dover cercare luoghi che potessero ospitare gli autori che a spese loro, hanno deciso di rimanere in rassegna!
Quest'anno l'Isola Che C'è non avrà musica, perchè non possiamo permetterci un musicista e cantante, ma ha sempre la voglia di fare cultura e di incentivare la lettura dei libri!!!

Quando tre anni fa abbiamo deciso di lottare per creare un qualche cosa di alternativo eravamo conscie di tutte le difficoltà che avremmo incontrato, ma nonostante il dispiacere per quello che è successo, come spesso accade, abbiamo trovato una porta chiusa con il Comune ma tante porte aperte da parte di familiari e amici che ci hanno offerto i loro alberghi in Costa Smeralda per presentare la tipologia di cultura che proponiamo noi!!!

Questa è la situazione che ci ha spinto ad allontarci da Olbia, dove abbiamo trovato poca disponibilità anche da parte di locali che per fare la rassegna lì, ci chiedevano il pagamento di una somma non proprio esigua per due ragazze che senza budget devono cercare di creare un evento!

Nonostante la relativa lontananza, noi vi aspettiamo e sappiate che ci farebbe piacere vedervi e sapere che nonostante tutto ci supportate anche in questo periodo difficile!!!

Vi abbracciamo!

Maria Antonietta
Maria Thea

martedì 30 luglio 2013

Recensione del romanzo "Sotto la pelle" di Annalisa Seveso


"Il mondo sarà un posto migliore senza quella donna"!
 
Chi è l'autrice? Annalisa Seveso è nata a Monza il 9 Febbraio 1974 e vive a Cesano Maderno, in provincia di Milano, con il marito e i due figli. "Sotto la pelle" è il suo quarto romanzo, dopo "Nata sotto un salice" nel 2009,  "Litigando con il destino" nel 2010, "Il viaggio più lungo" nel 2011.
 
#Link intervista all'autrice: clicca qui
 
 
Il romanzo. Il romanzo è ambientato nell'America pre-guerra di secessione tra gli stati del Nord e del Sud. La protagonista del romanzo è Alicia, una ragazza di quindici anni, facente parte di una antica famiglia benestante della Virginia, che avendo perso la madre in tenera età, è molto legata al padre.
 
Un giorno, il genitore torna da un viaggio di lavoro con un "regalo" insolito rispetto a quelli fatti sino ad ora, e sicuramente anche meno gradito: una matrigna e un fratellastro, che Alicia si trova costretta a dover accogliere sotto lo stesso tetto!
Il rapporto con la matrigna si rivela subito conflittuale: Alicia non vuole vedere un'altra donna accanto al padre e la matrigna è infastidita dalla presenza di una ragazza che le dimostra diffidenza e poca simpatia.
 
Alicia vive con il sospetto che la matrigna non sia una donna innamorata del padre, ma solo una scaltra arrampicatrice sociale che, capito il bisogno di amore e compagnia dell'uomo, vuole impadronirsi della sua ricchezza e del suo status sociale.
La guerra tra le due finisce per costringere il genitore a mandare via di casa Alicia, che involontariamente, durante una colluttazione con la matrigna, la fa cadere per le scale.
Il fratellastro, Adam, le si rivela interessato. E' attratto dalla ragazza che vede pura, sensuale ed eterea.
I due si avvicineranno ma Alicia viene mandata a Nord, dalla nonna materna, che la attende con gioia e rivede in lei la figlia scomparsa prematuramente.
 
Alicia si abitua subito alla vita in città, anche se fino a quel momento aveva sempre vissuto in campagna, e non era a conoscenza dell'esistenza di etichetta e di maggiore raffinatezza di abiti per i balli, merletti e gioielli, ma ben presto la nonna sa educarla al nuova vita e Alicia fa amicizia con diversi suoi coetanei aristocratici, tra cui conoscerà anche Mike, il classico ragazzo bello e dannato.
Tra i due scatta subito un rapporto di amore e odio che sfocerà ben presto in rapporto di complicità e di totale dedizione reciproco.
Nel frattempo il padre di Alicia muore prematuramente e la ragazza è costretta a ritornare a casa, dove sono cambiate diverse cose, tra cui lei, più forte e matura di prima, e Mike che la sostiene e protegge, contro una matrigna sicura di aver ereditato buona parte dei beni del marito defunto.
Alicia capirà che il padre non era l'uomo tutto d'un pezzo che credeva ma continuerà ad amarlo anche quando scoprirà di avere una sorellastra e diventerà donna con la consapevolezza che anche i più grandi, quelli di cui abbiamo più stima, possono sbagliare, ma amarli vuol dire  accettarne anche i loro difetti.
 
A vincere saranno i buoni, ma in questa storia ci saranno dei veri cattivi, o sarà la vita a renderli tali per puro istinto di sopravvivenza?
 
Nell'America dell'Ottocento, tra amore e intrighi, balli e merletti, si consumerà una storia di vita che leggerete tutta d'un fiato!
Non mi resta che augurarvi buona lettura per questo libro straconsigliato!
 
Maria Antonietta Azara
 
P.S: vi invito a guardare il video-recensione della mia amica Maria Thea, sul nostro canale youtube, per un ulteriore punto di vista sull'opera!
 
 
 
 
 
 

lunedì 22 luglio 2013

Maria Antonietta ai fornelli #3 ...Secondi piatti ... Pollo alla cacciatora

                          Fettine di pollo alla cacciatora



        Ingredienti:
  • Fettine di pollo.
  • Olio exstravergine di oliva.
  • Olive verdi a scabecciu
  • Capperi sotto aceto.
  • Due spicchi di aglio.
  • Un rametto di rosmarino.
  • Mezzo bicchiere di vino rosso.
Tempo di cottura: 30 min.





Immettere in una padella capiente dell'olio exstravergine di oliva a vostro piacimento e i due spicchi di aglio trapassati da uno stecchino, affinchè possano essere facilmente visibili e rimossi una volta terminata la cottura.
 
Accendete il fornello e fate scaldare per 2 o 3 minuti l'olio. Poi immetete le fettine di pollo, il mezzo bicchiere di vino, il rametto di rosmarino e il sale. Coprite tutto con un coperchio per 15 minuti a fuoco medio-basso.

 
Dopo i 15 minuti aggiungete le olive e i capperi e fate cuocere altri 15 minuti. Capirete di aver raggiunto la giusta cottura quando le fettine saranno adeguatamente morbide e si sarà formato un gustoso sughetto che servirà ad accompagnare le fettine.

 
Buon appetito!

domenica 14 luglio 2013

Maria Antonietta ai fornelli # 3 ... Primi piatti... Spaghetti alle vongole

                             Spaghetti alle vongole

Ingredienti per 4 persone:




  •  2 Kg di vongole.
  • Olio exstravergine di oliva.
  • 3 spicchi di aglio.
  • 1 peperoncino fresco o polvere di peperoncino.
  • mezzo bicchiere di vino.
  • prezzemolo fresco q.b.
  • 400 g di spaghetti.
  • Sale q.b.
 
Tempo di cottura: 30 min.
 
 
 
Dopo aver fatto spurgare le vongole per un intera notte dentro una bacinella di acqua salata, preparate una padella capiente e ponetevi l'olio exstravergine di oliva e i tre spicchi d'aglio.
 
Accendete il fornello e prima che l'aglio inizi a dorare versatevi le vongole e aggiungetevi il mezzo bicchiere di vino, un cucchiaino di sale e il peperoncino e un cucchiaio di prezzemolo tritato.
 
Ponete il coperchio e lasciate cuocere 7 minuti a fuoco vivace affinchè le valvole delle vongole si aprano.
Nel frattempo mettete l'acqua per la pasta. Versate gli spaghetti e attendete il tempo necessario.
 
Prima che raggiungano la cottura desiderata, scolateli e aggiungeteli alle vongole, facendo mantecare e insaporire bene la pasta.
 
Passati 3 minuti siete pronti per servire la pasta, con l'aggiunta di un cucchiaino di prezzemolo tritato conservato per adornare il piatto.


Buon appetito!
 
Maria Antonietta Azara
 
 
 

mercoledì 10 luglio 2013

"Il mistero dei nuraghi" e "Il mistero del nuraghe sommerso"...Dopo il mistero di Roswel

 
Recensione dei romanzi"Il mistero dei nuraghi" e del sequel "Il mistero del nuraghe sommerso" di Sandro Atzeni









Chi l'autore? Sandro Atzeni, nato a Cagliari, è diplomato in chimica industriale ma, seguendo un’innata passione per la fotografia e per le arti visive, è riuscito a coniugare perfettamente hobby e lavoro unendo le due cose.

È stato fotografo professionista e ha collaborato con famose aziende costruttrici in campo fotografico. Per lavoro ha percorso tutta la Sardegna e per hobby ne ha catturato, fotografandoli, gli angoli più reconditi e suggestivi.

Convinto che la Sardegna debba ambire con ragione ad uno sviluppo turistico e che le immagini non siano sufficienti ad esternare completamente le emozioni che l’Isola riesce a suscitare, con lo scopo di divulgarne le bellezze naturali e la cultura ha deciso di colmare questa lacuna scrivendo racconti che celino nel contenuto divertente, appassionante e scorrevole l’acquisizione inconscia delle peculiarità di tutto il territorio sardo e dei suoi abitanti.



#Link pagina facebook autore:  https://www.facebook.com/#!/ilmistero.deinuraghi?fref=ts


Il romanzo. Il protagonista del romanzo è Paolo Maxia, un trentottenne di origini sarde, che decide di lasciare il Madagascar, terra dove aveva vissuto sino ad allora con i genitori per conoscere meglio la terra madre: la Sardegna. Quella che dovrebbe essere una semplice vacanza per ritrovare i suoni, gli odori e i sapori della propria terra si trasforma nel giro di poco tempo in un avventura.

Paolo conoscerà prima George, spia americana, che si fingerà un archeologo e poi Rosa, sarda vissuta in America per diversi anni, e rimandata nell’isola per compiere una missione segreta. Gli anni sono quelli della guerra fredda, periodo in cui spie sovietiche e americane si contendevano il  sapere su ogni cosa e ogni mistero.  Proprio sul Mistero dei nuraghi in Sardegna,  si basa la ricerca di spie occidentali e orientali perché molto probabilmente non tutto è come sembra e Paolo e Rosa devono scoprire qual è questo mistero.






Il romanzo inizia con un temporale e quello che inizialmente si pensò essere un incidente aereo a Roswell. Per chi non lo sapesse nel luglio del 1947 un’astronave aliena precipitò nel deserto del New Mexico nei pressi di Roswell.  L’incidente venne spiegato dall’USAF come il risultato della caduta di un banale pallone sonda e la vicenda finì ben presto nel dimenticatoio.

Accanto al veicolo schiantato tutti avevano visto, proiettati all’esterno, degli esseri umanoidi ormai privi di vita, di corporatura esile, con teste molto grandi, di carnagione chiara e completamente glabri (senza peli), quelli che al giorno d’oggi vengono chiamati Alieni. Il libro parla di una figura aliena molto alta e anche di un macchinario che presentava la visione del globo terrestre disseminata di tanti puntini luminosi negli Stati Uniti, America Latina, Africa, ma la più alta concentrazione di questi puntini era in una zona ristretta: la Sardegna.

Queste luci rappresentavano proprio la posizione dei nuraghi. Per antonomasia, la Sardegna è l’isola dei nuraghi, ma molti danno a questi delle funzioni diverse da quelle della scienza ufficiale. Questo libro riprendendo la somiglianza tra la posizione dei nuraghi che costituiscono il plesso di Santu Antine e la costellazione delle Pleiadi gioca sulla probabilità che in realtà, ad aver costruito queste torri sia stato il popolo delle stelle. Il nuraghe di Santu Antine, attorno al quale ruotano entrambe i libri, costituisce una particolarità in tutta la Sardegna. Infatti, essendo delle fortezze i nuraghi sarebbero dovuti sorgere su colli o rilievi in posizioni strategiche e difensive. Non tutte le torri di pietra nascono in posti strategici e questo lascia intuire che le strutture possano avere fini diversi da quelli difensivi.

In questa casistica rientra il nuraghe di Santu Antine che per bellezza, armonia e complessità architettonica, è il nuraghe più raffinato dell’età nuragica. E’ proprio il Santu Antine e i nuraghi ad esso circonvicini che sono interessati dalla straordinaria coincidenza di essere disposti come le stelle dell’ammasso M45, noto proprio con il nome di Pleiadi. Dal punto di vista archeologico stupisce la decisione di costruire quel complesso proprio in quel punto, dove a differenza di tutti i nuraghi che poggiano le loro assisse di base su dei plateaux rocciosi o nella peggiore delle ipotesi ai margini di questi, quello di Santu Antine è costruito su una pianura alluvionale, decisione che comportò un surplus incredibile di lavoro da parte delle maestranze nuragiche che dovettero provvedere ad enormi opere di sbancamento e di riporto di terreno.
Paolo e Rosa e Furittu, il loro amico a quattro zampe che li seguirà nel corso delle loro avventure, attraverseranno tutta la Sardegna e tra spie russe, Padre Antioco, il frate archeologo e tanti altri scopriranno dove sta la verità.

Quello che per il momento è certo è che in qualche modo, sin dall’antichità, esisteva un contatto diretto tra le genti sarde e le stelle. Molto probabilmente non sapremo mai se che sia vero o meno,  che il popolo delle stelle sia entrato a contatto con i nuragici, ma è certo che le Pleiadi sono da sempre un punto di riferimento per i popoli antichi: dai Babilonesi nel 2000 a.C, alla citazione di Omero nel V libro dell’Odissea dove Ulisse dall’isola di Ogigia, sede della ninfa Calipso, traccia la sua rotta marina tenendo bene in vista le Pleiadi e l’Orsa.

La verità sta nel mezzo e in questo libro si nasconde l’idea, quella di Sandro Atzeni, in cui il mistero di adesso, quello degli alieni, sia stato un mistero anche nel passato di altri popoli.

Ringrazio l'autore per avermi inviato questi due romanzi interessanti che ho voluto recensire nel mio blog!

Maria Antonietta Azara

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