Chi è l'autore? Filippo Pace è nato il 18 Luglio 1977 a Sassari. Professore di Letteratura Italiana e Letteratura Latina è stato è stato docente a contratto di Tecnica della Scrittura presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari.
Ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia, Storia Medioevale, Filologia e Letterature del Mediterraneo in relazione alla Sardegna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari.
# Link blog autore: http://filippopace.blogspot.it/
Il libro. La protagonista del romanzo è Teodora che
in un regno mitico, in un medioevo fittizio, è la figlia di Re Carlo, sovrano
della stirpe della Zarfrigia che desiderava un erede al trono maschio non certo
una donna per giunta senza testa. E’ una bambina in grado di parlare e di
mangiare pur non avendo tratteggiato alcun segno del viso. A corte si susseguono
inutilmente decine di scienziati per svelare l’enigma che si cela dietro alla
nascita di Teodora che intanto cresce mostrando una vitalità e una sensualità
senza cadere nei conformismi che il status le impone: si rifiuta di studiare
ciò che i suoi precettori di corte vorrebbero conoscesse a memoria e i suoi
costumi sono alquanto libertini.
Un giorno, re Carlo decide almeno di provare a
combinarle un matrimonio regale. Invita a corte il principe Belisario, erede al
trono della vicina Turvenia, il quale si innamora a prima vista di Teodora. Ma
la regina senza testa è disgustata dai toni smielati del principe, e rifiuta la
sua proposta nuziale, mandando su tutte le furie re Carlo, che però, di lì a
poco, morirà. Approfittando della mancanza di eredi, Belisario si insedia sul
trono e ordina ai suoi cavalieri di riportare indietro Teodora che,
accompagnata da Germonda e Scribonia, le sue due nutrici, e dal giullare
Melchiorre, è fuggita nella Foresta degli Incubi.
All’interno di questa fiaba, Filippo
descrive filosoficamente e metaforicamente l’Italia dei giorni nostri e
leggendo attentamente si può davvero giocare e riflettere malinconicamente
sulla disparità fra i sessi, l’educazione della donna, il sogno come dolce
malattia che muove gli spiriti più sensibili, la morte quale artiglio ultimo
che ghermisce il respiro degli esseri viventi.
E’ un libro che tratta di temi universali
in maniera barocca, eversiva, anticonformista: la morte è un ragazzo biondo e
omosessuale che recita poesie; gli Ipnafagi, una comunità che vuole abolire il
sonno; Geremia un grande scienziato che in nome della ragione impazzisce; il
cavaliere senza passato un ragazzo che soffre di attacchi panico e, privo di
memoria, cerca tracce della sua esistenza.
La fiaba, sebbene velata filosoficamente,
permette di ironizzare sulla gerontocrazia in Italia, la piaga del precariato,
l’inutilità degli intellettuali, la disfatta del mondo accademico,
l’impossibilità di soddisfare i desideri pienamente. Tra questi e altri mali
l’autore si lascia andare alla contemplazione gioiosa della sfrenatezza della
giovinezza. L’arte, il gioco, la follia, la seduzione e la trasgressione sono
le forze motrici dei personaggi positivi de "La Ballata della regina senza
testa".
Teodora, in fondo, è un’intellettuale
atipica, poichè fugge nella foresta degli incubi per non volersi sposare e per
conoscere Bernardo, la testa senza corpo che là dimora. E in una notte senza
fine, fra passione e violenza, musiche melodiose e laghi maledetti, il destino
si dovrà compiere, poichè la vita non può essere incasellata in nessuna
convenzione.
# Link del video della presentazione:
Un libro interessante che vi consiglio di leggere!!! Spero di esservi stata di aiuto o comunque di avervi offerto uno spunto ad una lettura alternativa!!!
Vi invito ad iscrivervi al mio blog!!!
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Un bacio
Maria Antonietta
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