domenica 23 giugno 2013

                              Recensione del romanzo
            "C'era una volta la Rivoluzione" di Filippo Pace

 
 
Chi è l'autore? Filippo Pace è nato il 18 Luglio 1977 a Sassari. Professore di Letteratura Italiana e Letteratura Latina è stato  docente a contratto di Tecnica della Scrittura presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari.



Ha conseguito un dottorato di ricerca in Antropologia, Storia Medioevale, Filologia e Letterature del Mediterraneo in relazione alla Sardegna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari. Insegna italiano e latino presso il Liceo Scientifico di Olbia.
 
#Link recensione "La ballata della regina senza testa" di Filippo Pace: http://liberamentememariaantonietta.blogspot.it/search/label/libri
 
#Link blog dell'autore: http://filippopace.blogspot.it/
 

Il romanzo. Immaginate di essere un ispettore di polizia che in una notte di mezza estate, in uno dei luoghi più cool della movida mondiale (Porto Cervo, per intenderci), si ritrova davanti ad un omicidio. E immaginate di ritrovarvi, tra i possibili assassini, il vostro migliore amico di infanzia, divenuto ormai imprenditore nevrotico e ambiguo. Cosa succederebbe?
 
 Questo è il cocktel di benvenuto che lo scrittore Filippo Pace, offre sin dalle prime righe ai suoi lettori. Un romanzo che si tinge inizialmente di giallo sino a virare completamente diventando un vero e proprio noir. Paola Moreno, prostituta d'alto borgo, viene assassinata e l'ispettore Nicola Carta, disincantato ultracinquantenne, si trova a risolvere il caso che riporta a galla i ricordi di un passato lontano ma mai dimenticato. Iniziano le indagini, la cocaina, gli spettacoli sexy, i signori della Vodka. Giunge il passato: la bellezza di Angelica, le contestazioni, il sogno di una Rivoluzione.
 
Il romanzo si sviluppa su due piani temporali: parte dal 1958 per poi giungere al 2006, il presente. Quasi cinquant'anni di vite, di ricordi, di parole non dette, di fatti mai perdonati e di delitti mai dimenticati. E come in un leitmotiv dove tutto ritorna un pò come la bottiglia riportata dalle onde schiumose di un mare post tempesta, si giunge alla resa dei conti, al faccia a faccia, alla libertà da canoni e vite mai andate nella direzione giusta, ma destinate ad incontrarsi sempre per farsi del male.
 
Ma allora la Rivoluzione cos'è? Un' utopia? Qualche cosa a cui nessuno dei protagonisti è destinato?
Lo spiega perfettamente lo scrittore: "Se solo avessimo fatto figli amico mio, allora si che saremmo davvero rivoluzionari...E' la vita la Rivoluzione, perchè è movimento, è cambiamento inarrestabile. La terra compie il suo moto di rivoluzione intorno al sole: lo puoi frenare?"
 
E davanti alla presa di coscienza ci si racchiude nel passato, dove ancora esisteva la purezza e il coraggio di emozionarsi in un mondo che è in grado di riprodurre qualsiasi cosa, ma di creare la bellezza del niente.
"Sai che cosa mi emoziona davvero? Il profumo dei fiori, perchè non lo si può imitare. Così come i sogni dei bambini..."
 
Maria Antonietta Azara

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