mercoledì 3 luglio 2013

Quando la storia si tinge di rosa...

                                        Recensione del libro
               "Vita di Eleonora d'Arborea" di Bianca Pitzorno

 
Chi è l'autrice? Nata a Sassari nel 1942, Bianca Pitzorno vive e lavora a Milano. È considerata un'importante autrice di libri per ragazzi, ed è anche ambasciatrice UNICEF. Dopo la laurea in Lettere Classiche con una tesi di archeologia preistorica, a Milano studia alla Scuola Superiore delle Comunicazioni, dove si è specializzata in cinema e televisione. Ha lavorato molti anni per la RAI di Milano a programmi culturali quali Sapere e Tuttolibri e a programmi per ragazzi.
Il suo stile narrativo è caratterizzato da realismo e umorismo, capacità di combinare suggestioni, generi e ritmiche particolari, in una cornice etica e di profonda comprensione e rispetto del mondo dell'infanzia.
 
Il romanzo. Se amate la storia, ma non adorate i grandi libri dove si tratta solo di battaglie, nascite, morti, questo è il romanzo che fa per voi!
 
"Vita di Eleonora d'Arborea. Principessa medievale di Sardegna" è un opera che tratta di una donna, della sua caparbietà, della sua intelligenza e forza. Sin dalle prime pagine si rimane colpiti dal modo in cui la Pitzorno riesce a miscelare storia e finzione in un  romanzo piacevole da leggere e mai noioso. Ma veniamo al dunque e, per chi non la conoscesse, spieghiamo chi è la protagonista del romanzo.
 
Eleonora d'Arborea è uno dei personaggi più famosi e contemporaneamente meno documentati della storia sarda. Giudicessa d'Arborea nella seconda metà del Trecento, firmò un codice di leggi, La Carta de Logu, costituito da 128 articoli e rimasto in vigore in Sardegna con poche modifiche, sino al 1827. Eleonora fu l'ultima regnante dell'isola e riuscì a radunare sotto la sua ala diverse popolazioni della Sardegna, che trovarono un punto di rierimento saldo e onesto, con cui decisero di unirsi e lottare contro l'invasione straniera degli aragonesi.
Eleonora ci viene rappresentata, sopratutto in età romantica, come principessa guerriera, raffinata madonna cortese, madre affettuosa, sposa fedele, avveduta massaia, devota cristiana, dotta legislatrice. Ma questa è la vera Eleonora?
 
Eleonora è una dei figli  del grande giudice Mariano, un uomo coraggioso, valoroso e buono. La Sardegna è costantemente vittima della peste, che Eleonora conosce sin da piccolina, vedendo membri della corte morire misteriosamente a causa del morbo. E proprio una notte, all'età di 3 anni, vedrà un'ombra nera che l'accompagnerà per tutta la vita. Eleonora sà che prima o poi quell'ombra la porterà via, ma cresce sana, felice e serena a palazzo con la madre, il padre e i fratelli:Ughetto (futuro giudice Ugone II) e Beatrice. Nessuno penserebbe mai a lei come alla futura giudicessa d'Arborea, eppure, dopo una serie di sfortunati eventi capitati al fratello lei si trova a dover gestire la sua Terra, il suo Giudicato.
Il libro narra le vicende di Sardegna e di Spagna: dei suoi re, degli intrighi, di mogli e amanti, scisma della chiesa d'Occidente. La protagonista si trova a dover gestire rapporti con re e regine, principi e principesse, papi e scismi.
 
Eleonora si dimostrerà una donna dolce ma ferma nelle sue posizioni, una legislatrice raffinata, una donna interessata alle mode del momento, una giudicessa attenta ai bisogni del proprio popolo, ma anche una donna non del tutto fedele nei confronti del marito! Pare infatti che durante gli anni di prigionia di Brancaleone Doria, lei sia rimasta incinta del suo secondo figlio, che di certo non era di Brancaleone. Questo, nonostante la ovvia non-paternità, riconoscerà come suo, il figlio avuto dalla moglie, che dopo la morte del primo genito, diventerà l'unico erede al trono d'Arborea, anche se... per scoprire il seguito dovrete leggere il romanzo!
 
Maria Antonietta Azara

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