sabato 19 ottobre 2013

Intervista alla scrittrice Annalisa Seveso,
autrice del romanzo "Sotto la pelle".
 
 

 
Cari lettori, eccoci alla seconda puntata della rubrica "L'intervista agli autori".
Oggi ho il piacere di parlare con una scrittrice conosciuta mediate un'amica in comune: Maria Thea. Il suo quarto romanzo "Sotto la pelle", edito dalla Demian Editore a Giugno, è entrato a far parte della rassegna letteraria "Una notte nell'isola che c'è" 2013.
 
#Per leggere la recensione del romanzo clicca qui.
 
 
Ciao Annalisa, e benvenuta nella mia rubrica "L'intervista agli autori".

1) Che donna e scrittrice sei? Come ti descriveresti ai miei lettori?
Io sono una persona molto semplice, una moglie, una mamma e anche una persona che ama da sempre la lettura e la scrittura. Non saprei bene come descrivermi, forse sono semplicemente una come tante che cerca di non rinunciare al proprio sogno e si sforza perché possa realizzarsi. A volte vorrei avere la bacchetta magica e bibidi bobidi booo: eccomi pubblicare un libro con Mondadori! Mi deprimo davanti ai rifiuti, ma sono testarda e, nonostante le delusioni, non smetterò mai di tentare.

2) Com'è nato il tuo amore per la scrittura?
Il mio amore per la lettura e la scrittura è nato grazie e una grandissima professoressa che avevo alle scuole medie, che si chiama Pasqualina e con la quale sono ancora in contatto. Lei è stata la prima persona che si è resa conto che le mie difficoltà nel leggere erano legate a una leggera forma di dislessia e lo sapeva perché anche suo fratello ne soffriva in quegli anni dove se leggevi con difficoltà per tutti eri solo pigra e svogliata. Lei mi ha aiutata a superare un momento no, mi ha consigliato libri meravigliosi, mi ha insegnato come non perdere il filo del discorso mentre scrivevo e soprattutto mi ha detto chiaramente che tutto può essere realizzato grazie all’impegno. Una volta che ho avuto più fiducia in me stessa ho iniziato a scrivere piccoli racconti e li inviavo ai giornaletti degli anni ’80 come Pupa, Cioè ecc… Si trattava di racconti brevi e qualche volta sono anche stata pubblicata. Da quel momento non sono più riuscita a fermarmi.

3) "Sotto la pelle" è il tuo quarto romanzo. Come nasce l'idea per questo libro?
"Sotto la pelle" è nato una sera per caso. Una di quelle sere invernali dove non c’era nulla in televisione e facendo zapping mi sono imbattuta in Via col vento. Guardavo la storia con poca attenzione, forse perché credo sia uno di quei film che bene o male conosciamo tutti a memoria e mentre vedevo scorrere le immagine e pensavo a quando fosse antipatica Rossella in alcuni passaggi della storia mi sono chiesta: -Se l’avessi scritto tu, come sarebbe stato? - Beh, la risposta è stata che avrei fatto tutto alla rovescia, tutto diversamente e così ho iniziato a buttare giù qualche riga, a delineare i personaggi e alla fine mi sono ritrovata con un romanzo che raccontava a modo mio questo periodo storico così particolare e affascinante.

4) La copertina è molto particolare e carica di significato! Vuoi descrivercela?
La copertina è stata realizzata da una mia cara amica di nome Sabina Botti che è una bravissima pittrice. Le ho raccontato la trama del mio romanzo e ha pensato a questa immagine di donna, con delle foglie al posto dei capelli che indicano il suo attaccamento alla terra in cui è nata. Il suo viso guarda verso destra come a voler dare un’ultima occhiata al suo passato per non dimenticare cosa l’ha resa la donna che è diventata, mentre il corpo è rivolto a destra perché il futuro non la spaventa e ha voglia di andargli incontro.

5) Un romanzo ambientato nella guerra di secessione americana, nordisti e sudisti, Lincoln. Quanta ricerca è occorsa per integrare perfettamente le vicende umane con quelle storiche?
La ricerca storica è stata forse una delle cose (lo so’ sono pazza) divertenti. Io amo da sempre la storia, ma ovviamente decidere di ambientare un romanzo in un determinato periodo così diverso dal nostro mi ha portata ad approfondire ciò che conoscevo. Sono andata in cantina a riesumare i miei vecchi libri delle superiori perché mi piace assaporare il gusto della carta tra le mani, ma non è stato sufficiente e così sono ricorsa a internet, e ad immagini dell’epoca per vedere la moda, gli accessori, gli arredamenti e tutto quello che mi poteva servire per dare veridicità alla narrazione.

6) Alicia, la classica adolescente ricca e viziata che si ritrova a fare i conti con la difficile realtà! Come è nato questo perdonaggio?
In realtà questo personaggio è nato in maniera molto semplice e spontanea. Ho immaginato questa ragazzina che giocava ai bordi del torrente durante un pomeriggio d’estate. Me la sono immaginata fisicamente come una bella ragazza con lunghi capelli scuri e la carnagione candida. Ho immaginato una ragazza di buona famiglia, che non si era mai sentita dire di "no", ma che nonostante il carattere pepato, da ridimensionare, fosse fondamentalmente buona d’animo e per questo propensa al cambiamento. Così è stata plasmata a seconda delle mie esigenze letterarie.

7) Com'è nato il personaggio della matrigna cattiva Natalie?
 Natalie è un personaggio cattivo, ma anche buffo e grottesco perché, nonostante le sue macchinazioni, alla fine il male non può vincere, o per lo mento non in modo così spudorato. Natalie nasce perché tutti noi abbiamo dentro una piccola parte di cattiveria che generalmente tendiamo a mettere a tacere. Lei mi è servita non solo per rendere il romanzo più accattivante, ma anche per esorcizzare quella non propriamente pura che penso di avere dentro di me e devo dire che scrivere di Natalie Miller mi ha molto divertita. Adesso che ho avuto modo di guardare in faccia alcuni miei difetti e di gioire nel rendermi conto che altri, invece, non mi appartengono, mi sento decisamente meglio.

8) Quello che mi ha stupito nella caratterizzazione dei personaggi è che, benchè inizialmente si configurino i "buoni" e "cattivi", alla fine anche i "cattivi" dimostrano di avere delle buone ragioni per essere tali. Credi che sia così anche nella vita?
Forse sono un’illusa, ma sono convinta che nessuno nasca cattivo. Sono la vita e le esperienze che si fanno durante il percorso a renderci persone più propense verso il bene o verso il male: ecco perché Natalie non poteva essere la megera punto e basta!!! In quel caso sarebbe stato un personaggio bidimensionale e poco veritiero. Io l’ho resa cattiva perché le numerose esperienze negative l’hanno portata a voler difendere se stessa dal mondo.

9) Tre motivi essenziali per i quali coloro che leggeranno quest'intervista dovrebbero comprare il tuo romanzo!
 Prima di tutto la curiosità di leggere un romanzo particolare che per la prima volta parla della guerra di secessione da un punto di vista nordista. Secondariamente perché penso sia giusto darmi una possibilità per poter entrare nel cuore delle persone. Terzo semplicemente perché vorrei regalare un po’ di me e dei miei sogni a chiunque avrà la voglia e la bontà di dedicarmi un po’ di tempo.

10) C'è una prossima uscita? E se si, qualche anticipazione?
C’è un libro già finito e corretto che si intitola "L’ora del lupo", con il quale intendo partecipare a un concorso letterario, ma in vista per il momento non c’è nessuna pubblicazione.
Grazie mille per questa magnifica opportunità che mi stai dando e vorrei mandare un abbraccio a tutti.
Annalisa.


Ringrazio di cuore Annalisa per la grande disponibilità e onestà intellettuale con la quale ha deciso di rispondere alle mie domande! Spero che l'intervista vi sia piaciuta (se si, condividetela su i vostri social network preferiti)! A presto con una nuova intervista e un nuovo autore!

Maria Antonietta Azara

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