martedì 23 settembre 2014

BELLEZZA: Come avere gambe e glutei perfetti. Prodotti e consigli

GLUTEI TONICI E CELLULITE ADDIO!




Le gambe e i glutei, strumento di femminilità per eccellenza sono da sempre simbolo di seduzione e per questo vanno curate costantemente anche durante i mesi invernali e non solo in prossimità dell'estate, per la tanto temuta prova costume.
Ho deciso di parlarvi dei miei prodotti preferiti per la cura dei glutei che come sappiamo sono covo di cellulite per tutte le donne: è inutile che lo neghiamo... ogni donna ha quel problema!
Ci sono comunque dei prodotti che usati in concomitanza con un life style sano e corretto riescono ad alleviare (se non far scomparire) completamente il problema cellulite. Quali? Vediamoli insieme.


Prodotti.



Fanghi: due volte a settimana coccolo il mio corpo con tutta una serie di prodotti da spa, facilmente reperibili in profumeria. I fanghi "Geomar" sono quelli che preferisco per l'ottimo rapporto qualità-prezzo. Vanno tenuti in posa per 40 minuti (io li tengo anche un'ora) e dovete ovviamente coprire le parti che decidete di "infangare" con la pellicola trasparente che si usa in cucina.

Scrub salino: Il giorno prima di fare i fanghi, preparo la mia pelle a ricevere tutti i benefici che le alghe oceaniche contenute in questi mi daranno, eliminando le cellule morte o i residui di crema dalla mia pelle con uno scrub salino. Io utilizzo quello della "PUPA" con sale rosa dell'Himalaya.

Creme anticellulite: ogni giorno dopo la doccia dedico cinque minuti di massaggio intenso sui glutei con la crema anticellulite di "PUPA" oppure con il superconcentrato notturno di "COLLISTAR".




Bevande.



Cerco di bere due litri di acqua al giorno e bevo thè verde e tisane. Le mie preferite sono:

-Thè verde lipton classico (questo lo bevo al mattino con due bustine di zucchero di canna e una bella spremuta di limone)

-Thè verde alla menta
- Tisana ventre piatto dell'Angelica
-Tisana sgonfiante al finocchio dell'Angelica


Ginnastica.

Durante la bella stagione corro un'ora al giorno 3 volte alla settimana.
Ogni giorno per rassodare cosce e glutei faccio i seguenti esercizi.


Fig. in alto a sinistra: 30 ripetizioni per 3 serie (90 totali)
Fig. in alto a destra: 25 ripetizioni per 3 serie (75 totali). Per compiere l'esercizio potete anche aiutarvi con una sedia così quando sentirete che i vostri glutei la sfiorano saprete di esservi abbassate correttamente.
Fig. in basso a sinistra: 30 ripetizioni per 3 serie per gamba (90 totali a gamba). La gamba che scende non dovrà appena sfiorare l'altra.
Fig. in basso a destra: 50 ripetizioni per 3 serie per gamba (150 totali a gamba).


Ecco qui ciò che faccio io per tonificare le gambe e i glutei!

Spero che il post vi sia stato utile!


Maria Antonietta Aazara

mercoledì 3 settembre 2014

Intervista a Mario Fadda, il nuovo Cornwel di Amazon con il su ebook "Villa Ecclesiae. Venti di guerra"

Intervista a Mario Fadda autore dell'book amazon
"Villa Ecclesiae. Venti di guerra"

A sinistra l'autore Mario Fadda a Porto Cervo. Ph Letizia Hada.
A destra la copertina del romanzo "Villa Ecclesiae. Venti di guerra".
Carissimi lettori,
 ho il piacere di pubblicare in anteprima l'intervista all'autore Mario Fadda. In uscita oggi per amazon il suo ebook "Villa Ecclesiae. Venti di  guerra". Una storia avvincente, una delle poche in cui si narra i XIV secolo in Sardegna,  dove lo sfondo storico regna sovrano e nel quale si intrecciano le vite di buoni e cattivi, dame e cavalieri, per regalare una narrazione istruttiva ma al contempo rilassante e scorrevole. 


Sinossi. Maggio 1323.
La fiorente Villa Ecclesiae, fondata dal conte Ugolino della Gherardesca e famosa per le sue miniere d’argento, è minacciata - insieme a tutto il resto della Sardegna pisana - dall’invasione aragonese. Sono passati venticinque anni da quando papa Bonifacio VIII infeudò il regno di Sardegna e Corsica a Giacomo II d’Aragona, ed ora lo scontro sembra inevitabile. Una grande flotta è pronta a partire dalla penisola iberica. Barisone, il giovane scudiero di Villa Ecclesiae, ed un contingente appositamente inviato, dovrà affrontare un lungo e difficile viaggio per mantenere viva la speranza della sua città. Il tragitto è costellato di mille insidie, insospettabili nemici sono sulle loro tracce. Una corsa contro il tempo  la loro, con la sola speranza che non sia troppo tardi…  


°Clicca qui per vedere la pagina facebook autore.
°Clicca qui per il link diretto all'ebook "Villa Ecclesiae" su amazon.

1) "Villa Ecclesiae" segna il tuo inizio come autore di romanzi storici. Com'è stato per un saggista approciare alla narrativa, seppur storica?
Un lavoro non semplice, sulle prime la narrativa appare più semplice rispetto alla saggistica. Mi riferisco in particolare ai tempi di composizione, che per un saggio sono assai lunghi (per un saggio ho lavorato anche 2 anni per la sola ricerca, senza contare la successiva stesura). Ma devo ammettere che anche la narrativa da il suo bel da fare. Un romanzo storico, almeno per come lo intendo io, presuppone un’adeguata preparazione, senza contare la ricerca dei dialoghi e l’intreccio della trama. Diciamo che mi permette di sfruttare completamente tutta la mia preparazione.

2) Come mai hai scelto il basso medioevo come contesto ne quale ambientare la narrazione?
Perché almeno per quanto riguarda la Sardegna è un periodo poco battuto dal punto di vista della narrativa. Ultimamente va per la maggiore parlare di Shardana o del periodo di dominazione romana e a me piace andare in controtendenza.

3) C'è stato un autore che ha costituito il tuo punto di riferimento nella stesura del tuo romanzo storico? Hai avuto un modello a cui ispirarti?
Tra i miei autori preferiti non mancano mai Valerio Massimo Manfredi e Bernard Cornwell. Illuminati romanzieri, ma sempre aderenti alla narrazione storica più pura.

4) L'ebook e il suo sottotitolo "venti di guerra" fa riferimento alle due potenze rivali: Pisa e Aragona.
Sì, Il riferimento è alla guerra del 1323/24, ma questa data e lo scontro non sono che un punto d’arrivo di un confronto durato oltre un secolo.

5) La fine del primo romanzo fa presagire una continuazione. Quanti ebook andranno a costituire la saga?
Al momento non so fornire un numero esatto dei volumi, posso dire che in origine per il mio Barisone, prevedevo una trilogia, ma in corso d’opera le cose sono cambiate e i volumi potrebbero essere molti di più e Barisone dovrà affrontare nuove avventure.

6) Amore, intrighi, donne e cavalieri oppure solo guerra? Da uno storico ci si aspetterebbe solo questo. Hai creato un conteso adatto anche per le tue lettrici che vogliono sognare?
All’ interno del romanzo ho voluto raccontare uno spaccato della società dell’epoca, con un pizzico di passione in più. Ma non posso dire altro, altrimenti rischio di anticipare troppo.

7) Le due protagoniste femminili del romanzo sono l'antitesi l'una dell'altra. Come sono nate?
Diciamo che Bianca ed Isabella possono rappresentare varie sfaccettature di un’unica persona.

8) All'interno del racconto fai riferimento ad un enigmatico medaglione. Svelerai mai la sua origine?
Il mistero del medaglione lo svelerò solo nel prossimo volume, qui non posso anticipare nulla, altrimenti la sorpresa sfuma, quindi seguitemi e ne saprete di più.

9) Dai ai miei lettori tre buoni motivi per acquistare il tuo ebook.
Istruttivo, scorrevole e romantico.

10) Anticipazioni sul prossimo volume? Tempi di uscita?
Nel prossimo volume narrerò l’assedio d Villa Ecclesie e la sua eroica resistenza di fronte a forze preponderanti, all’interno ci sarà spazio per intrighi e passioni, con un colpo di scena finale.


*Clicca sull'immagine quì sotto per guardare l'ebook trailer di "Villa Ecclesiae. Venti di guerra"


Maria Antonietta Azara

giovedì 7 agosto 2014

LE PRESENTAZIONI DELL'ANTOLOGIA
"L'ISOLA CHE C'E'. ACQUA AMARA"
INCONTRO CON GLI AUTORI
 

 
Ricordiamo che il ricavato dell'opera, al netto delle spese di stampa, andrà alla Caritas della Sacra Famiglia di Olbia gestita da Don Andrea Raffatellu.

*Per sapere dove reperire l'antologia, clicca qui
*Per rimanere costantemente aggiornato clicca "mi piace" sulla nostra pagina facebook
 
Lunedì 11 Agosto 2014 ore 22:00 presso Villaggio vacanze "Costa Serena"- Palau
 
Venerdì 15 Agosto 2014 ore 19:30 presso la Fiera internazionale del mirto di Telti
 
Giovedì 21 Agosto 2014 ore 19:30 presso La Piazzetta di Porto Cervo
 
          DOVE REPERIRE L'ANTOLOGIA
       "L'ISOLA CHE C'E'. ACQUA AMARA"
Ricordiamo che il ricavato dell'opera, al netto delle spese di stampa, andrà alla Caritas della Sacra Famiglia di Olbia gestita da Don Andrea Raffatellu.




* Per conoscere le date delle presentazioni e degli incontri con gli autori, clicca qui
*Per rimanere costantemente aggiornato clicca "mi piace sulla nostra pagina facebook

Olbia
  • Centro Libri
Alghero
  • Libreria "Il labirinto"

Arzachena
  • Tabaccheria Di Turco Cristian 0789/82551
  • Edicola Alessandra 3493884723
  • Buffetti di Arzachena (con altri punti vendita sparsi fra Palau, Abbiadori ecc) "sistema ufficio srl" di Maddalena Demuro 0789/845000
  • Cartolibreria Pileri e Malu 078982068.
     
Arezzo
  • Libreria Mori (sig.ra Valentina) 0575 24687 . Portici via Roma 52100 Arezzo

Sassari
  • Piazza Castello 11 Sassari - Tel.079.230028
  • Libreria Koinè 

Bergamo
  • Rossetti Alida, 28, Via S. Agostino-24047 Treviglio (BG) telefono  0363 49879
Cagliari
  • Liberia Tiziano
  • Libreria Cocco
Roma
  • Libreria “Odradek”, Via dei Banchi Vecchi, 57
  • Libreria “Tra le righe”, Viale Gorizia, 29
  • Libreria “Arion” Piazzale di Ponte Milvio, 21
  • Galleria del Libro, Via Traiana n. 20, Civitavecchia
  • Edicola di Corso Trieste.
 Piacenza

  • Libreria Fahrenheit 451 - Via Legnano, 4 - 29121 Piacenza - tel 0523 335725
Milano
  • Libreria “Il bistrot del tempo ritrovato”, Via Foppa, 4
Frosinone
  • “Edicolè” di Tonino Carinci, Via Tiburtina, 224
Perugia
  • Libreria”L’altra libreria”,Via Ulisse Rocchi, 3
 
Foligno
  • Libreria “3 libretti sul comò”, Via Mazzini, 47
 
Catania

  • Libreria “Voltapagina”, via Francesco Crispi, 235
Napoli
  • Libreria “Libri e Professioni”,via Santa Brigida, 21/22
     
Bologna
  • Libreria dello Spettacolo, Via Mentana, 1/C     
 
San Remo
  • Libreria “Ipazia”, Via Corradi, 64
  • Libreria Mondadori, Via Roma, 91
 
Matera
  • Libreria “Dell’arco”, Via Domenico Ridola, 37

Palermo
  • Libreria “Pegaso”, Via Notarbartolo, 9/F


 

venerdì 18 luglio 2014


                             Intervista ad Annalisa Seveso, autrice
                                   dell'e-book "Il vento e il rimorso"



Trama: T.J. è l’unico figlio di Achak Wonded, un nativo americano, magnate dell’industria farmaceutica newyorchese. Come suo erede T.J., nonostante una diversa ambizione, sarà costretto a entrare presto nella ditta del padre e, per poterlo fare, dovrà indurire il suo cuore e relegare i suoi desideri in un angolo segreto del suo io più profondo e tormentato.
Per la famiglia Wonded, inoltre, seguire le tradizioni degli antenati Sioux è importante quasi quanto respirare. Rituali, magia, ricorrenze, ghost dance, ma per T.J. si tratta solo di sciocche superstizioni alle quale non è mai riuscito ad attaccarsi.
Candida Carimati è una ragazza che vive a Milano. Appartiene a una famiglia operaia composta da due genitori estremamente cattolici, da cinque fratelli a cui tutto è concesso e da due sorelle con le quali sente di non avere nulla in comune. Fin da molto giovane Candida deve affrontare le difficoltà di essere donna in una famiglia estremamente bigotta. Lei vuole, sogna, una vita migliore. Desidera ardentemente lasciare Milano e quella casa opprimente e chiassosa. Ha un piano bel delineato nella mente, ma un improvviso scherzo del destino la costringerà a modificare il suo progetto iniziale.

Come potranno due persone tanto diverse riuscire ad intrecciare le loro vite? Saranno gli spiriti sovrani a fare in modo che le loro anime, unite e benedette da Manitù già da secoli, possano incontrarsi per vivere un amore intenso, appassionato, costellato da difficoltà e capace di durare oltre la vita.

#Per acquistare l'e-book "Il vento e il rimorso" clicca qui
#Per leggere l'intervista sul romanzo "Sotto la pelle" clicca qui


1) Dove e come è nato lo spunto per scrivere questo libro?
Può sembrare assurdo, ma l’idea di scrivere questo libro mi è venuta una sera mentre guardavo su Discovery Channel un programma sull’occulto e sulle varie religioni. Una buona parte del programma era dedicato a una delle mie grandi passioni: i nativi americani e così mentre guardavo le immagini delle loro danze e dei rituali, si faceva strada nella mia mente la voglia di raccontare una storia che parlasse di loro.

2) Il protagonista del romanzo proviene da una famiglia di pelle rossa. Come sei riuscita a ricreare e trovare tutti i riferimenti alle credenze spirituali di quel popolo?
Non è stata una ricerca semplicissima da portare avanti, anche perché ci sono usanze simile per diverse popolazioni di pelle rossa, ma altre tradizioni che invece sono specifiche a seconda dei vari popoli. Io ho scelto i Sioux, ma solo perché è il popolo su cui sono riuscita a trovare il maggior numero di informazioni. Ho fatto ricerche su internet, in biblioteca e ho avuto modo di parlare con un uomo del mio paese di nome Marco Perchechera che, essendo un appassionato di nativi americani, aveva letto molto e mi ha prestato alcuni suoi libri. 


  3) Didi è la giovane ragazza che si innamora del miliardario bello e impossibile. Non hai temuto a rischiare un tema "classico" nelle storie d'amore?
No, in realtà no, anche perché Didi è solo un’adolescente quando si innamora ed è abbastanza comune per una ragazzina di sedici anni perdere la testa per il personaggio bello e famoso. Però Didi avrà anche un’evoluzione come donna e si renderà conto che i sogni non sempre si realizzano, o quanto meno, che per potersi realizzare e ottenere ciò che davvero si vuole bisogna sgomitare e avere coraggio.

4) "Il vento e il rimorso"... un titolo che solo alla conclusione del romanzo può essere realmente compreso. E devo ammettere che il finale fa davvero riflettere. Perché questa scelta?
Ho scelto questo finale perché, anche se in molti si aspettavano qualcosa di diverso, questo mi sembrava il più logico e giusto per i miei personaggi e sono certa che un lettore accorto sarà d’accordo con me.

5) Didi, una ragazza determinata e forte. Alla fine il destino la metterà davanti ad una nuova sfida...Credi sia davvero prerogativa delle persone forti come lei, essere destinate a dover subire nuove prove?
Penso che tutte le persone vengano costantemente messe davanti a sfide più o meno dure, ma solo poche hanno davvero il coraggio di raccoglierle e andare avanti, nonostante le difficoltà. Didi è una donna coraggiosa, una combattente, una donna che non smetterà di lottare fino alla fine dei suoi giorni. Mi piace pensare a lei come un personaggio che camminerà e lotterà con le sue forze, anche dopo l’ultima pagina che le ho voluto dedicare.


6) Il rimorso del titolo "tocca" l'animo di diversi personaggi nel corso della narrazione. Carnefici, vittime del rimorso o personaggi dalla scelta finale discutibile. Chi credi siano le vere vittime: coloro che sono destinati a subire le scelte altrui o coloro che le prendono seppur con dolore?
Di tutte le tue domande, cara Maria Antonietta, questa è senza ombra di dubbio quella che mi ha messa più in difficoltà. Io penso che nella vita non ci siano solo vittime o solo carnefici, così come non ci sono persone completamente buone o cattive. Spesso i cattivi diventano buoni e viceversa e pensando a questo mi viene in mente il libro molto, molto vecchio “La luna e sei soldi” in cui si ha un ribaltamento di ruoli tra buoni e cattivi. Questo accade regolarmente nella vita di tutti i giorni. Quante persone di cui ci siamo fidati poi ci hanno traditi? E quanto che sembravano delle vere bestie cattive, ci hanno sorpreso prestandoci il loro aiuto quando eravamo in difficoltà? Questa è la meraviglia che ci spinge ancora a sognare: il riscatto dell’animo umano così imperfetto che riesce sempre a sorprendere.

7) Come definiresti il tuo finale?
Un finale non convenzionale che lascia molto su cui riflettere. Inoltre penso che lasci anche un piccolo spiraglio per continuare a sperare e sognare.

8) La scelta della copertina, insieme a quella del titolo, è uno degli aspetti più difficili per un autore, proprio perché sono i due caratteri che per primi colpiscono l'ipotetico lettore. Come è avvenuta?
Diciamo che i personaggi della foto mi hanno colpito perché quando ho iniziato a scrivere il libro era così che li avevo immaginati, attorniati dai misteri della foresta, della natura e degli elementi che per il popolo indiano sono fondamentali.

9) Prima esperienza nella pubblicazione in ebook. Quali sono i pro e i contro di questo nuovo mondo?
Sì, prima esperienza e fino a questo momento posso dire che è stata per me positiva. Fin’ora avevo sempre pubblicato con piccole case editrici che, pur essendo molto oneste e non chiedendo soldi agli scrittori, erano comunque mal distribuite, mentre il vantaggio dell’e-book è una distribuzione estesa e quindi il libro può essere acquistato da chiunque in qualsiasi momento. Inoltre, il costo del romanzo è contenuto e questo è un vantaggio per chiunque in un periodo di indigenza come questo.

10) Tre motivi per comprare il tuo e-book.
Perché, senza falsa modestia, penso di aver fatto un buon lavoro scrivendo questo libro leggermente fuori dal comune. Perché penso di aver scritto una storia diversa dal solito, ma soprattutto perché confido nei miei lettori per realizzare i loro sogni e anche il mio.


Maria Antonietta Azara

mercoledì 18 giugno 2014

I sette mesi post alluvione Cleopatra... Chi lo dice che Olbia ha dimenticato?

Cari lettori e amici,
mi scuso in anticipo per i toni polemici e per questo post diverso dal solito! Ci sono giorni in cui certi ricordi riaffiorano alla mente con più dolore, specie se certe situazioni vengono trattate senza rispetto da parte della stampa, ed allora si ha il bisogno di scrivere, ed in questo caso di condividere con altri, i propri pensieri!

 Lo chiamerò il "post del ricordo" perché come disse il grande Levi nei "Sommersi e i salvati", la memoria umana è uno strumento meraviglioso ma, ahimè,  fallace. Per questo credo sia fondamentale non obliare mai, specialmente a soli 7 mesi di distanza, quello che accadde il "famoso", e aggiungerei terribile, 18 Novembre 2013.

Molti giornali locali on-line , fanno riferimento al fatto che ormai non c'è più mobilitazione da parte della popolazione nel ricordo di quel giorno maledetto che ha piegato diverse aree della Sardegna ed in modo particolare la mia amata città. Un articoletto sterile, di poche righe, di quelli che vengono scritti per coscienza giusto per dire "abbiamo fatto il nostro dovere, dateci il clic per la visualizzazione", ma senza una seria riflessione a riguardo. Credo che gli stessi giornalisti, olbiesi anche loro, sappiano in cuor loro che nessuno può aver scordato quel giorno.
Sono sicura che nel cuore di ognuno di noi la paura e il dolore sono nascosti in qualche cassetto segreto che si ha timore di aprire. 
Non basta ricordare da soli, in se stessi e con se stessi,  perché bisogna continuare parlare di quell'alluvione e dei suoi danni affinché non si ricada nello stesso errore. Cerchiamo di evitare chi davanti alla colpa altrui, o alla propria, volge le spalle, così da non vederla e non sentirsene toccato: assumiamoci insieme la responsabilità di parlare ogni giorno di quello che è accaduto. Nulla è più forte del ricordo per evitare che un dato evento si ripeta, per continuare a sensibilizzare la politica locale, regionale e nazionale che ha fatto ben poco per la nostra terra.

E' in questi momenti, che sono ancora più orgogliosa del lavoro svolto, grazie alle opere di altri quindici autori,  in questi sette mesi per creare un'opera la cui vendita è finalizzata al bene della collettività che ha perso tutto, ma che nel suo significato profondo ha il compito (per me quasi dovere) di ricordare cosa abbiamo dovuto subire noi "salvati" per e nel ricordo di coloro che sono stati "sommersi" dal fango. E per "sommersi" non mi riferisco esclusivamente alle  vere vittime del menefreghismo umano, ma anche  a coloro che hanno dovuto subire il lutto, coloro che hanno dovuto subire la paura di non poter rivedere i propri cari, coloro che hanno aiutato il prossimo nonostante avessero perso tutto.

Ecco che da quella disgrazia, quasi per ricordarci che "dal letame nascono i fiori", un noto ente ci contatta per la presentazione della nostra antologia al fine di raccogliere più denaro possibile per la Caritas di Olbia che si occupa degli alluvionati.
Ma di questo i giornali non parlano... è sempre meglio sottolineare gli aspetti negativi... fanno più audience... e clic.

Maria Antonietta Azara

sabato 14 giugno 2014

POST TAG: Cosa c'è nella mia borsa?? What's in my bag???

                                                                     POST TAG



Post sicuramente alternativo per il mio blog dedicato principalmente al tema letterario e culinario, ma ci tenevo a farlo dal momento che molti molti video su youtube riprendono questo tag molto carino!
 
Parto dal presupposto che il contenuto della mia borsa cambia in base al luogo in cui mi reco e alle ore fuori casa.
 
Vediamo ora cosa c'è dentro!
 



Ecco il contenuto della mia pochette Alviero Martini:
- SALVIETTINE FRIA MILLEUSI
- FAZZOLETTINI TEMPO
- IGIENIZZANTE MANI SANGEN
- BLUSH COLLISTAR N°4 CONFETTO
- ROSSETTO NUDE LANCOME
- PENNELLINO LABBRA
- EYELINER IN PENNA WJCON
- CORRETTORE LIQUIDO
 
 
 

I miei must dell'estate:
- OCCHIALI DA SOLE RAYBAN
- VENTAGLIO
- BOTTIGLIETTA D'ACQUA

 
 
Maria Antonietta Azara
 

giovedì 22 maggio 2014

La nuova saga "Twilight" di Amazon... "Storie di transienda" di Maria Thea Chiodino

 Intervista a Maria Thea Chiodino autrice dell'ebook "Eredi"
             
*Clicca qui per leggere la recensione di "Eredi"

*Clicca qui per scaricare l'ebook "Eredi"

*Clicca qui per diventare fun della pagina autore di Maria Thea Chiodino


1) "Eredi"  è il titolo del racconto mentre "Storie di transienda" è il nome della saga. Perchè questi titoli? Cosa rapprensentano?
La scelta del titolo "Eredi" è stata spontanea perché le protagoniste scoprono di portare, ognuna in modo di verso, dentro si sé, un’eredità importante da tempi antichi. Passato un po’ di tempo avevo voglia di modificare questo titolo. Poi, rileggendo il tutto, mi sono convinta che fosse quello più adatto.
La scelta del nome della saga, “Storie di Transienda”, è stata più difficile perché non sapevo come accomunare le storie che sarebbero seguite ad Eredi. Ho pensato a titoli come "Cronicles of…"  "Storie dall’infinito.." "Racconti del sogno…" ecc. finchè leggendo ancora e ancora il racconto, ho capito quale fosse il filo conduttore. Come ho spiegato nel racconto, infatti,  "transienda" porta il significato di “passaggio” “passare attraverso” e in effetti tutti i racconti della saga, sono dei sogni che io ho fatto di notte... a volte anche più di uno. Come io dico sempre “non sono io a scrivere la storia ma è la storia che si fa scrivere da me”, perciò passando attraverso di me, usando i miei sogni come un passaggio, queste storie si vogliono raccontate. Inoltre ero fissata che nei titoli volevo le parola storia e racconto e ho concluso che “Storie di Transienda” e “Racconto n…” fosse la soluzione migliore. Inizialmente non avevo pensato che il termine “transienda” potesse andare oltre il racconto di Eredi. E invece mi sono trovata a dare alla saga il nome di questo termine e quasi mi sembra di rendere omaggio alla mia regione, la Sardegna. 

2) Come nasce "Eredi"?
Come dicevo prima, ogni racconto mi è "arrivato" tramite un sogno, a volte i sogni sono lunghi, per cui io devo inventare piccole parti, altre volte sono scene rapide ma che lasciano un forte segno. Il sogno raccontato in "Eredi" e avvenuto chissà quando (sono passati anni da uno all’altro), le scene erano ambientate in una scuola con tre amiche molto unite e in un negozio con tanti oggettini carini. In realtà, però, Eredi è il racconto n.1 ma i personaggi principali sono nati in un’altra storia che arriverà più avanti.

3) Il significato della copertina?
Immaginare la copertina non è stato semplice. All’inizio volevo qualcosa di più complicato, ma poi ho pensato che un semplice falò, quale simbolo di "transienda", e gli occhi blu che compaiono spesso nella storia, sarebbero stati più immediati e significativi. 

4) Il romanzo è ambientato in America. Sembra scritto da un'autrice anglosassone per la capacità che possiedi nel desccrivere situazioni e luoghi con grandi precisione
Ringrazio molto i Mondadori Junior, letti soprattutto in adolescenza. In modo particolare sono debitrice di Christopher Pike, un autore che adoro, dove nei suoi libri, le descrizioni di luoghi, abitudini e personaggi. sono fantastici. Inoltre non sottovaluto l’influenza delle serie tv. Ciò che mi preme però sottolineare, e cosa di cui ho avvertito sempre i miei lettori più vicini, è che da un romanzo all’altro io cambio stile; ripeto “non sono io a scrivere la storia ma è la storia che si fa scrivere da me” perciò è normale che lo stile si differenzi di volta in volta, adeguandosi alla storia, alla trama, all’ambientazione. Avevo avvertito anche te, Maria Antonietta, di non aspettarti un altro “Vivere”.
5) Altea e la sua casa vittoriana: perchè questa casa è così importante nel romanzo?
Questo forse si capirà in un racconto che pubblicherò più avanti, forse terzo o quarto… devo ancora decidere… ma dato che Althea è una parte di me, non solo per l’associazione del nome, mi piace pensare ad una donna potente che potrebbe avere ville e castelli ovunque ma che preferirebbe sempre e comunque, vivere nella sua casetta. Un luogo a cui appartenere. Come me che aspiro al mio nido da tanto e ancora è lontano...
Inoltre ho sempre adorato le case vittoriane. Avevo anche una bambola in quello stile ma si è rotta. Mi piacciono gli arredi vittoriani, le camere patronali, quelle dei bambini, gli studi con i mobili scuri e i caminetti. In ogni personaggio c’è qualcosa di me, e in Althea ho donato la casa.

6) Altea è il filo conduttore che lega tutti i racconti di "Storie di transienda" chi è? Qualche anticipazione su ciò che scopriremo prossimamente?
Cosa posso dire che non sveli troppo? Althea è complicata, difficilmente prevedibile ma allo stesso tempo tutti la temono perché si aspettano le sue reazioni punitive. Althea è il filo conduttore ma in realtà appare ogni volta come la coprotagonista: in rilievo ci sono sempre altre donne. Anthea è antica, ha vissuto un tempo incalcolabile (non mi sono messa a contare i secoli), anche lei ha conosciuto il dolore, la perdita, e a suo tempo anche l’essere considerata un essere abominevole, ma data la sua personalità, la cosa l’ha sfiorata appena. Ha combattuto anche come guerriera, ha aiutato nel fondare i clan e trovare un capo che li unisse tutti.

7) Streghe e vampiri: perché l'esigenza di raccontare questi due "mondi"?
Io mi sono sempre vista come una strega, non una strega buona ma nemmeno la megera con il cappello a punta e il naso adunco. Una strega libera di esercitare il proprio potere a mia discrezione e questo Althea lo riflette bene: anche il nome l’ho scelto come mia nemesi. Le streghe le ho viste sempre più umane di una fata o di un elfo, con poteri si. ma con le stesse tentazioni, desideri, voglie e debolezze delle donne umane. I vampiri sono arrivati quasi da soli, soprattutto perché li ho indicati nel primo racconto che ho scritto e poi era doveroso che arrivassero in "Eredi"… inoltre avevo già in mente di dedicare una storia (sempre per un sogno fatto) al Supremo dei vampiri. E anche per i vampiri volevo eliminare la tradizione del vampiro cattivo, dannato e tenebroso. I racconti di Twilight li ho letti dopo, non c’è stato nessun riferimento.

8) Le protagoniste sono tre adolescenti liceali con poteri speciali che si  ritrovano a dover gestire in maniera più responsabile
Torno al discorso della strega che è libera di usare i suoi poteri come meglio crede, o come la sua coscienza le detta. In principio (mi ripeto) le tre protagoniste, le ho raccontate già adulte, ma poi ho pensato “e perché non usare le stesse persone per quel sogno sulla scuola e il negozio strano?” . Senza accorgermene ho descritto tre ragazze completamente diverse ma in definitiva sono ognuna una parte di Althea:
- Shirley è il lato materno, con tutte le sue sfaccettature: amore, determinazione, protezione, comando e risolutezza.
- Tara è la sua parte più sensibile
- Robin è il suo lato aggressivo.

9) Quanti racconti prevede la saga?
Se tutto andrà bene, saranno nove, ma ho il dubbio per uno che potrebbe accorparsi con un altro... sto ancora decidendo. Alcuni sono piccolini, altri simili a "Eredi" o qualche cosa di più.

10) Anticipazioni sul prossimo racconto?
Posso dirti che si tratta di una storia che vede le tre amiche adulte impegnate ad affrontare una situazione delicata e una scelta difficile. Vuoi sapere il titolo? In anteprima ve lo anticipo:"La scelta di un padre".


Maria Antonietta Azara

lunedì 31 marzo 2014

Instaweek... Spring in Porto Cervo

Spring in Porto Cervo
 
 
Carissimi amici,
ecco un post fotografico che ritrae alcuni luoghi e momenti del mio week end a Porto Cervo!
 
Finalmente, dopo diversi mesi, di lavoro e studio, sono riuscita a ritagliarmi un fine settimana di totale relax raggiungendo la mia famiglia nella nostra casa estiva.
 
Ecco che, dopo pranzo, come sempre da piccolina, abbiamo deciso di fare una passeggiata sotto il sole di fine Marzo. La bellezza della natura e dei suoi colori mi ha spinto a fare qualche foto che ho deciso di condividere con voi!
 




 



 
 
















Vi lascio con questa foto semplice ma poliedricamente ricca di significati, che intitolerei "L'incontro". Spero che questo post "alternativo" vi sia piaciuto, nel caso fosse così, condividetelo.
 
Buon inizio settimana!

Maria Antonietta Azara

domenica 23 marzo 2014

Tiramisù
 


Ingredienti
  • 400 g di pavesini
  • 6 uova
  • caffè (q.b per bagnare i pavesini)
  • 120 g di zucchero
  • Cacao in polvere per spolverizzare il tutto
 
Procedimento
 
 Dividete gli albumi dai tuorli, aggiungete ai tuorli metà dello zucchero e montate con uno sbattitore elettrico dotato di fruste  fino ad ottenere un bel composto chiaro, spumoso e cremoso.
 
Aggiungete il mascarpone al composto di tuorli, quindi occupatevi degli albumi: montateli, aiutandovi con uno sbattitore elettrico, e quando saranno semimontati aggiungete l'altra metà dello zucchero a pioggia e continuate a montare finchè non saranno a neve ben ferma. Una volta che gli albumi saranno montati alla perfezione aggiungeteli al composto di tuorli, zucchero e mascarpone. Fate questa operazione delicatamente, mescolando dal basso verso l'alto, con un cucchiaio in modo da non smontare gli albumi.
 
Ora disponetene sul fondo di ogni coppetta, oppure in un'unica teglia, passate i pavesini nel caffè facendo attenzione a non inzupparli troppo, quindi sistemateli nel piattino o coppetta tagliandoli, in questo caso, secondo la forma del contenitore.
 
Io ho seciso di ricreare un mini tiramisù in ogni piattino per i miei ospiti!

Disponete un cucchiaio di crema sopra i pavesini, livellate la crema e ricoprite con un altro strato di pavesini imbevuti nel caffè se i primi li avete disposti verticalmente, questi ultimi poneteli orizzontalmente (e viceversa), livellate bene e spolverizzate con il cacao in polvere (io ho utilizzato il ciobar). Se volete potete cospargere la superficie del piattino o della coppetta con qualche ricciolo di cioccolato. Riponete in frigo 2 ore per far compattare il dolce.
 
Buon appetito!
 
Maria Antonietta Azara
     
 
 

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