di Maria Thea Chiodino
Da sinistra. L'autrice Maria Thea Chiodino e la copertina del suo ultimo racconto "Eredi". |
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"Mi piacciono i gatti, i colori pastello e i vestiti, specialmente quelli estivi. Passerei la vita in un centro di bellezza per farmi coccolare e mettere in sesto. La mia lupacchiotta Ariel è la mia guardia del corpo, il legame fra noi due è speciale e ciò che amo molto di Ariel è il non essere assoggettata come gli altri cani presenti in famiglia. è uno spirito libero come il vento e non si fa mettere le zampe in testa dagli altri cani, anche più grossi e aggressivi di lei. I miei gatti invece sono la mia nemesi, i miei totem, io sono un gatto, amo le coccole e il calore, lo stare comoda ma anche l'ambiente di campagna circondato da rocce granitiche e flora mediterranea.
Il mio piatto preferito è la pizza. Mi piace il mare, ma da ammirare perchè non amo stare in spiaggia a rosolare. Ho il mal di Sardegna, nel senso che non potrei andare a vivere altrove. Quando parto per andare in vacanza sto bene solo perchè è qualcosa di temporaneo e quando ritorno sento qualcosa di diverso appena scendo dall'aereo."
La scrittrice Annalisa Seveso dice di lei: "Maria Thea Chiodino è una scrittrice intensa, con uno stile accattivante e decisamente non comune. Le sue storie riescono a catturare l’attenzione del lettore perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e la storia non prende mai strade scontate. Ma la vera forza di questa scrittrice è sicuramente il cuore: si vede che è questo il grande motore che la spinge a portare avanti i suoi romanzi. La passione genuina e profonda di una donna intelligente e sensibile, qualità che riversa anche nei personaggi e nella lungimiranza della narrazione. Se dovessi usare una sola parola per descrivere Maria Thea sarebbe onesta, e questa sua grande dote la riversa in ogni ambito della vita."
Lo scrittore Osvaldo Rossoni dice di lei: "Quante volte succede di svegliarsi da un sogno affascinante, magari interrotto dal trillo fastidioso della sveglia? Ci si stiracchia, si butta qualche parolaccia a quel marchingegno capace solo di ticchettare e di rompere l'anima così presto, poi, mentre si affronta finalmente la nuova giornata, il sogno appena interrotto torna per un attimo ad occupare la nostra memoria, con un vago senso di malinconia per ciò che si è lasciato.Quando si termina la lettura di un racconto, di un romanzo, scritti da Maria Thea, si prova la stessa sensazione: un forte senso di malinconia per avere abbandonato un sogno. Maria Thea è un menestrello di sogni, un raccontatore di favole, non per forza popolate di principi e fate: vi si incontrano bambini, o forse è più corretto dire “anime infantili”, ma anche mondi di adulti, dall'apparenza concreta, caratterizzati da angolature assolutamente astratte. Le parole scorrono con vivacità, raccontano tanti “c'era una volta...”, descrivono con realismo un mondo “irreale”.Sognare sta diventando un ricordo, in questo mondo che vuole essere solo una somma di certezze.Maria Thea ci aiuta, ci regala i suoi sogni.
A noi non resta che raccoglierli."
A noi non resta che raccoglierli."
Sinossi. Cosa c’è di peggio che avere 17 anni e pochi amici? Avere diciassette anni,
pochi amici e eventi strani che accadono intorno alla propria persona, così
particolare da attirare le cattiverie dei compagni di scuola. Robin, Shirley e
Tara vivono così i loro anni scolastici, scoprendosi talmente simili da
stringere un forte legame ma anche talmente diverse da reagire ognuna a modo
suo.
Shirley il piccolo genio, Tara la timida e sottomessa, Robin, la ribelle e litigiosa, entrano in un nuovo misterioso negozio di cianfrusaglie altamente inutili, chiamato “Reula”. Nell’incertezza delle loro vite, le tre amiche comprano un oggetto per ciascuna, spinte da uno strano istinto. Da quel momento, Shirley, Tara e Robin, saranno legate alla misteriosa e affascinante padrona della villa azzurra, che domina la piccola città di Haywood Town. Ignare di essere sotto lo sguardo vigile di degli occhi blu di Althea, Shirley e Robin dovranno correre in aiuto della dolce Tara, rischiando di essere trasformate in vampiri, fichè qualcuno accorrerà in loro aiuto.
Shirley il piccolo genio, Tara la timida e sottomessa, Robin, la ribelle e litigiosa, entrano in un nuovo misterioso negozio di cianfrusaglie altamente inutili, chiamato “Reula”. Nell’incertezza delle loro vite, le tre amiche comprano un oggetto per ciascuna, spinte da uno strano istinto. Da quel momento, Shirley, Tara e Robin, saranno legate alla misteriosa e affascinante padrona della villa azzurra, che domina la piccola città di Haywood Town. Ignare di essere sotto lo sguardo vigile di degli occhi blu di Althea, Shirley e Robin dovranno correre in aiuto della dolce Tara, rischiando di essere trasformate in vampiri, fichè qualcuno accorrerà in loro aiuto.
Come nasce "Storie di transienda". "Come "Vivere" (clicca qui per leggere la recensione), la saga "Eredi" nasce da un sogno fatto alcuni anni fa. La differenza con "Vivere" sta sostanzialmente nella trama: anzichè donne adulte al domani di una tragica esperienza, qui nel trasportare in scrittura ho aggiunto poche parti, mentre "Eredi" nasce da un frammento di sogno. Tutti i racconti di transienda nascono da uno o più sogni fatti in tempi diversi.
Ringrazio l'autrice Maria Thea Chiodino per le piccole anticipazioni e curiosità sul suo nuovo romanzo che verranno ampliate in un'intervista. Ringrazio i gentilissimi scrittori Annalisa Seveso e Osvaldo Rossoni per aver arricchito, con le loro parole, il ritratto di Maria Thea.
Maria Antonietta Azara
Un libro davvero intrigante dalla prima all'ultima pagina, dove ciò che aspetti non accade e al contrario l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Un libro non solo da comprare, ma da conservare con cura perchè è davvero intenso. Complimenti all'autrice.
RispondiEliminaConcordo perfettamente con te Annalisa!!! :)
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