E’ trascorsa
solo una settimana da quando la seconda edizione di “Una notte nell’isola che
c’è” si è conclusa per quest’anno, e in una sera di ottobre ci ritroviamo
davanti ad una tastiera a scrivere i ricordi di questi ultimi mesi perché
nonostante i soli sette giorni trascorsi già tutto il tram tra delle
presentazioni ci manca. E’ una sensazione vitale, adrenalinica, pazzesca quella
che proviamo ogni volta che presentiamo un libro e il relativo autore. “Quando
parlate della rassegna vi si illuminano gli occhi, lo sapete?” ci ha detto una
volta un noto giornalista, e forse è vero.
Quest’anno le
presentazioni sono state cinque e benché gli autori siano completamente diversi
per argomentazione, carattere, genere di scrittura, ciò che li accomuna è il
fatto di essere persone valenti, oneste ed umanamente parlando eccezionali.
Abbiamo
iniziato a Telti il 18 Agosto con la presentazione del libro “Clowntown” dello scrittore Nick Mur in
occasione della Sagra del Mirto, evento che da diciotto anni richiama in paese
un numero elevato di turisti e isolani. E’ stata la prima presentazione con cui
abbiamo potuto giocare molto scenicamente, il libro lo consentiva d'altronde:
palloncini, bambini vestiti da pagliaccetti che anticipano la presentazione, un
cartellone come scenografia e dei quadri di artiste locali, quali Eleonora
Spanu, Liliana Pinducciu, Laura Sanna e Maura Azzena che con la loro arte hanno
arricchito la piazza dando quel tocco in più che all’estetica non basta mai. Spettacolare la lettura a cura di Sonia Umanu che con arte recitativa ha reso ogni parola piena di significato ed emozione. Il
libro “Clowntown” è senza commento: chi non l’ha letto è pregato di farlo
perché merita.
Dopo lo stacco di un mese abbiamo iniziato la rassegna vera e propria anche se quest’anno il progetto è stato inserito come il primo di una serie di eventi per rilanciare la Biblioteca comunale di Olbia con il famoso scrittore Francesco Abate e il suo libro “Chiedo scusa”. Il libro parla della sua malattia, una epatite che lo porterà al trapianto, ma mentre il lettore apre il libro nella convinzione di leggere la solita retorica dell’auto compatimento personale rimane stupito dall’ironia e talvolta dalla comicità disarmante con cui un argomento così serio viene trattato in termini di speranza e dimostrando che niente sia impossibile.
Una
presentazione forte, sentita, che ha coinvolto molte persone chi curiose, chi
partecipi con la malattia: ma il libro parla di speranza e di coraggio ed è
questo che è fuoriuscito dalla serata.Dopo lo stacco di un mese abbiamo iniziato la rassegna vera e propria anche se quest’anno il progetto è stato inserito come il primo di una serie di eventi per rilanciare la Biblioteca comunale di Olbia con il famoso scrittore Francesco Abate e il suo libro “Chiedo scusa”. Il libro parla della sua malattia, una epatite che lo porterà al trapianto, ma mentre il lettore apre il libro nella convinzione di leggere la solita retorica dell’auto compatimento personale rimane stupito dall’ironia e talvolta dalla comicità disarmante con cui un argomento così serio viene trattato in termini di speranza e dimostrando che niente sia impossibile.
Per noi ha esposto l’artista Quirina Ruiu, che oltre ad aver recentemente pubblicato una serie di poesie in gallurese e anche una bravissima pittrice autodidatta.
Il 22 settembre
è arrivata poi la seconda presentazione, quella del libro “Passo a quattro
mori” dell’esordiente e giovanissima Valentina Usala che ha stupito i presenti.
Una gran folla ha ammirato non solo la presentazione, le letture, la musica ma
anche le musiche a launeddas del bravissimo suonatore Jhonathan Della Marianna
e il suo tamburettista Stefano Tatti per poi passare al ballo sardo del gruppo
folk di Escalaplano arrivato da lontano per omaggiare la scrittrice. Una serata
dove tradizioni, emozioni e sentimenti per una terra che si ha nel cuore ma che
non si può vivere quotidianamente ha
preso il sopravvento, visto che questo è un libro che parla anche di immigrati
sardi.
Il 13 Ottobre è
stata la volta di Silvia Sanna la scrittrice del famosissimo caso editoriale
“Cento giorni sull’isola dei cassintegrati” che è tornata con il suo ultimo
libro “Una bomber”. Un libro divertente basato sullo sport maschile per
eccellenza che la scrittrice tinge di rosa per raccontare il mondo delle donne
a trecentosessanta gradi. Un libro che fa riflettere nonostante l’ironia
disarmante della scrittrice che ha colpito tutto il pubblico per la sua
semplicità, simpatia e umanità. La serata è trascorsa con una vera e propria
chiacchierata dove tra racconti seri e forti della sua esperienza all’Asinara
tra gli operai cassintegrati e certi invece più “leggeri” e spensierati su
gaffe personali il pubblico ha riso e riflettuto sulla vera possibilità di
realizzare i propri sogni.
E’arrivato poi
il turno del professore Filippo Pace e il suo romanzo “La ballata della regina
senza testa” il 20 Ottobre. Un libro dove sottoforma di fiaba lo scrittore in
termini filosofici parla dei mali della società moderna: l’inutilità degli
intellettuali, la disfatta del mondo accademico, l’impossibilità di raggiungere
i propri sogni. La gioia e la spensieratezza di una regina senza testa,
fisicamente e mentalmente, sono forse gli aspetti positivi che caratterizzano
gli intellettuali atipici. Una presentazione definita da molti “unica”
accompagnata dai quadri e dalle sculture dell’artista Antonio Dettori.
Insomma, anche
la seconda edizione di “Una notte nell’isola che c’è” si è conclusa e come in
tutto quello che facciamo abbiamo messo il cuore e la nostra passione in ogni
parola detta, in ogni riga letta, in ogni canzone scelta e in ogni abbraccio
che abbiamo dato e che ci è stato dato, perché come diciamo sempre, al di là
dei libri, della nostra passione comune con il nostro pubblico, ciò che ci
rende felici è di avere degli “amici” che ci seguono e che ci apprezzano e che
cercheremo di non deludere mai.
Seconda stella
a destra questo è il cammino … e noi siamo pronte a riprenderlo il cammino:
SEMPRE!!!
Maria Thea Chiodino