sabato 30 marzo 2013

 
Recensione del libro "Una bomber. Storie di donne che
(s)calciano"  di Silvia Sanna



Chi è l'autrice? Silvia Sanna si definisce una maestra disoccupata e giocatrice di una squadra di calcio del dopolavoro. E' dirigente della Torres femminile e oltre ad essere scrittrice è anche editrice dal momento che nel 2011 ha dato vita insieme a Luana Scanu alla casa editrice Voltalacarta. “Una bomber” è il suo primo vero romanzo dopo “100 giorni sull’isola dei cassintegrati” un racconto corale della protesta di alcuni operai cassintegrati che hanno messo in scena una forma clamorosa di lotta pacifica. Un libro dal forte successo tanto da essere presentato alla mostra del  cinema di Venezia.

Blog autrice: http://silviasanna.wordpress.com/

Il libro. “Una bomber. Storie di donne che (s)calciano” è il primo libro in Italia a parlare del calcio femminile, una realtà poco conosciuta e talvolta stereotipata. E’ dedicato ad Alex Del Piero e con ironia e grande sarcasmo Silvia parla in un piccolo romanzo dello sport considerato maschile per eccellenza, ma stavolta se ne parla in versione rosa, incentrandosi anche sui sentimenti, sulle donne.
 
La protagonista è Julia, panchinara fissa di una squadra “sfortunata”, abituata a perdere e incassare caterve di gol, che racconta le avventure/ disavventure delle sue compagne e non solo. Iulia entra in squadra ed essendo l’ultima arrivata e si troverà ad affrontare le sventure riservate degli ultimi: il numero di maglia rimasto è il 17 e tra i vari sfottò generali, le compagne le danno appuntamento da un benzinaio alle 21:00 di sera per andare a fare l’allenamento lasciandola invece lì da sola, sotto la pioggia, incuranti della sua incolumità. Insomma, una squadra non squadra composta da giocatrici convinte, che forse non dovrebbero esserlo.
 
 Iulia non è considerata né dalle ragazze, né dall’allenatore, e decide di raccontare e descrivere la squadra e le sue componenti senza pietà, perchè credetemi che la pietà non è nel DNA di Iulia!
 

Il romanzo, composto da diverse storie, è intercalato da dei riferimenti che Iulia fa a Nicoletta, unico personaggio realmente esistente, (ma la cui indentità non è nota!), che fraintende ed interpreta a modo suo tutto quello che la protagonista racconta.

 Iulia rappresenta un po’ la classica panchinara nel calcio come nella vita, che si trova a guardare volendo essere protagonista del gioco ma non avendone la possibilità. E allora l’unica cosa che può fare è stare a guardare, immobile, e nei momenti in cui è considerata può vantarsi di essere derisa ma niente di più perché lei è lì, le compagne stanno giocando, si fanno male, escono dal campo ma a Iulia la possibilità di entrare in campo e giocare non viene data, fino ad un giorno, quando la campionessa più forte d’Italia Patrizia Panico, il simbolo del calcio femminile,  è lì a guardare la partita e Iulia è costretta ad entrare in campo gli ultimi tre minuti giusto perché la squadra è dimezzata e allora è lì che succede il fattaccio: il pallone tocca accidentalmente il "lato B" della nostra protagonista ed entra in porta tra gli sguardi storditi di tutti. Quì c'è la svolta, per la nostra protagonista e il suo futuro.

Insomma tra amori che nascono e non sbocceranno a causa di quelli che io definire “credo calcistici” diversi, a causa della sfortuna insita della squadra e tra gli elementi della squadra, ci sarà di che ridere, di che riflettere e di che emozionarsi, perché calcando con mano gli stereotipi che girano intorno al calcio femminile e che più in generale spesso riguardano le donne stesse, facendolo in modo cattivello, esagerando, ridicolizzando talvolta le persone che vivono di essi si ha un idea chiara del fatto che il calcio femminile è un mondo dalle mille sfaccettature, ma prima di tutto è un gioco per uomini e anche per donne.
 
Link diretto per vedere la presentazione: http://www.youtube.com/watch?v=JZIFNVRvkSk
 
La casa editrice con cui Silvia Sanna ha pubblicato il suo ultimo romanzo è la "Caracò editrice", che nasce nel 2011 dall’idea comune dei fondatori di dare corpo e concretezza alla loro ossessione: fare libri.
 
Il libro si legge tranquillamente in un pomeriggio ed è interessante, riflessivo e comico.
Buona lettura!!!
 
Maria Antonietta
 


 
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